Visita al carcere di Eboli del garante campano Samuele Ciambriello

Presentato un progetto di orientamento al lavoro: “Qui i detenuti vivono l’inclusione sociale”

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Eboli.  

Si è tenuta oggi la visita del Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello presso l’Istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti (I.C.A.T.T.) di Eboli. Ad accogliere il garante la direttrice Concetta Felaco, la responsabile dell’area funzionario giuridico pedagogica Monica Faiella ed il comandante della polizia penitenziaria Cristian Gasparro.
Il carcere ospita 45 detenuti su una capienza regolamentare di 54 posti. Ci sono 9 persone che lavorano all’esterno del carcere e 2 persone che svolgono lavori di pubblica utilità.

Diversi progetti messi in campo dalla Direzione del carcere con Cassa Ammende per la manutenzione dell’area verde e degli impianti. 

In data odierna è stato presentato un progetto di orientamento al lavoro realizzato da Intesa Sanpaolo per il sociale, promosso dal Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello. Ad illustrare oggi il progetto sono stati Rossella Riemma e Rosario De Chiara, di Intesa Sanpaolo per il sociale, che realizzeranno il corso di formazione a partire dal mese di giugno. Grazie al loro impegno i detenuti saranno preparati al mondo del lavoro e all’auto impiego. 

“Ringrazio il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello per aver fatto da ponte tra noi e Intesa Sanpaolo per il sociale permettendoci di realizzare questo percorso di formazione, visto che sono tanti i detenuti che qui in carcere ad Eboli hanno già seguito corsi professionalizzanti”, così la direttrice dell’ICATT, Concetta Felaco. 

Il Garante campano dei detenuti Ciambriello nel suo saluto: “Ogni detenuto deve assumersi la responsabilità del proprio reato, per poi mettersi a lavoro, per avere un riscatto sociale e personale. Anche un’attività di volontariato può aiutare, così come seguire un corso di formazione all’orientamento al lavoro. Qui nel carcere di Eboli si vive l’inserimento e l’inclusione sociale per i detenuti che si occupano di giardinaggio, di coltivare l’orto, di panetteria. Sono piccole cose dal valore non quantificabile. Ci sono due ristretti che escono quotidianamente a lavorare in una panetteria della zona in art. 21. Dobbiamo fare comunità per far in modo che i diversamente liberi possano occupare il proprio tempo in maniera concreta”.

Alla mattinata di incontri è stato presente anche il consigliere regionale Andrea Volpe.

Il Garante Ciambriello con il suo staff ha svolto i colloqui con i detenuti. Subito dopo un detenuto ha cucinato per gli ospiti intervenuti alla manifestazione.