Clan dell'Alto Sele, il pm chiede quasi un secolo di carcere

Per chi ha scelto il rito abbreviato comminati invece complessivamente 30 anni di carcere

Campagna.  

Il pubblico ministero Rocco Alfano ha chiesto, complessivamente, quasi un secolo di carcere per gli imputati del processo che riguarda un sodalizio criminale operante a Campagna e nel territorio dell'Alto Sele. Le accuse vanno dallo spaccio, detenzione e coltivazione di droga all'associazione, oltre al porto illegale di armi e munizioni fino al danneggiamento aggravato. La richiesta della procura di Salerno riguarda 21 persone distribuite tra Campagna, San Pietro al Tanagro, Battipaglia e Oliveto Citra. Accuse contestate dal collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Nicola Naponiello, Michele Fiore, Livio Moscato, Carmine Francia e Stefano Soriano.

Per gli altri imputati che hanno scelto il rito abbreviato, invece, sono scattate le condanne - complessivamente - a 30 anni di carcere per Antonino Busillo, Gaetano Glielmi, Vito D'Ambrosio, Antonio Astore e Donato Morrone. Le indagini della procura hanno messo nel mirino quello che gli investigatori ritengono un gruppo criminale particolarmente attivo in questa parte del territorio salernitano.

Gli imputati per i quali si sta celebrando il rito ordinario sono Emanuele Sessa, Antonino Salito, Vincenzo Caiafa, Davide Nieddu, Cosimo Busillo, Cristian Busillo, Gerardina Piccirillo, Camelia Agiurgioaei, Fabio Cafaro, Carmine Mansi, Anna D’Ambrosio, tutti di Campagna, Stefano Calzaretta,  di Oliveto Citra, Ruggiero Moscato, Gerardo Mastrolia, di Campagna, Angelo Ciro Tierno,  di San Pietro al Tanagro, Daniele Fimiano, Fabio Viviani, Armando De Luna,  Gelsomino Del Giorno, di Campagna, Antonio Pepe, Mirco Glielmi, di Battipaglia.