"Il fatto non sussiste": prosciolti i i pescatori cetaresi

Gli indagati erano accusati di aver intascato i fondi Ue destinati alle flotte

Salerno.  

Erano accusati di aver posto in atto una maxi truffa ai danni dell’Unione Europea: il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, Mariella Zambrano, emette a carico di tutti gli indagati, ex pescatori di Cetara, sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste.

La sentenza a carico di Antonio Pappalardo, Gennaro Paolillo, Pietro Imperato, Antonio Ferrigno, Domenico Pappalardo, Carmine Giacinto, Francesco Pizzulli, Sabato Giordano, Antonio Nacchia, Francesco Ferrigno, Pietro Di Crescenzo, Luigi Di Bianco, Raffaele De Crescenzo, Pietro Bertini, Domenico Aniello Avallone, Vincenzo Anastasio, Pietro Ferrigno, Salvatore De Crescenzo, Pietro Curia, Evangelista Vitolo, Stefano Giuseppe Vitolo, Vincenzo Spinace. Vincenzo Pappalardo, Pietro Pappalardo, Gennaro Di Bianco, Francesco Vincenzo Ferrigno, Francesco De Crescenzo, Domenico Gatto, Giulio Basile, Raffaele Galano, Antonio Capo, Gennaro Giordano, Antonio Falcone, Aniello Benincasa, Ferdinando Basile, Pietro Iannicelli, Pietro Giordano, Luigi Imperato, Sabato Giordano, Luigi Gatto è stata emessa nel tardo pomeriggio di ieri.

Nel collegio difensivo gli avvocati Dario Barbirotti, Aniello Liguori, Anna Sassano, Antonietta Cennamo, Costantino Montesanto, Gaspare Dalia e Matteo Cardamone. Secondo l’impianto accusatorio formulato dalla Procura di Salerno gli indagati avrebbero intascato dei sussidi destinati all’adeguamento delle flotte o alla loro riconversione senza mai porre in atto nulla. Dunque, quei soldi percepiti sarebbero stati intesi come un sussidio in un momento di crisi e le nuove iniziative sarebbero rimaste solo sulla carta. Ad effettuare le indagini furono gli uomini della Guardia di Finanza. 

Pina Ferro