Delitto delle Fornelle, Luca Gentile condannato a 16 anni

Uccise il papà della fidanzata: "Il coltello non si trova perché l'ha fatto sparire lei"

Salerno.  

Sconto di pena in appello per Luca Gentile, il giovane reo confesso dell’omicidio del suocero Eugenio Tura De Marco. I giudici della Corte di Appello e Assise hanno inflitto all’imputato la pena di 16 anni (in primo grado, con il rito dell’abbreviato, era stato condannato a venti). Il procuratore generale, Giannelli, riconoscendo le attenuanti generiche, aveva chiesto 14 anni. Un’udienza a porte chiuse durante la quale, il giovane del centro storico di Salerno ha chiesto di poter rendere dichiarazioni spontanee.

L’imputato ai giudici (presidente Palumbo) ha raccontato che l’arma del delitto, il coltello, non si trova perché a farlo sparire sarebbe stato Daniela Tura De Marco, all’epoca dei fatti fidanzata dell’imputato. Luca Gentile ha spiegato che Daniela Tura De Marco, entrando per prima nell’appartamento del padre, attraverso una finestra, avrebbe provveduto a raccoglierlo dalla scena del crimine. Successivamente avrebbe aperto la porta d’ingresso ai carabinieri che lei stessa aveva chiamato affermando di essere preoccupata dal silenzio del genitore che viveva da solo. L’imputato ha anche ricostruito i dialoghi intercorsi il sabato pomeriggio precedente la scoperta del cadavere del suocere, tra lui e la fidanzata. Luca pare fosse intenzionato a costituirsi, aveva paura delle impronte presenti sul coltello che aveva abbandonato sul pavimento dell’abitazione.

Stando a quanto detto in aula stamane da Luca Gentile, Daniela avrebbe rassicurato il fidanzato dicendo “me la vedo io”.  Successivamente, il ragazzo avrebbe lasciato l’abitazione dei genitori, dove, aveva incontrato la fidanzata, intenzionato a recarsi presso le forze dell’ordine per costituirsi. L’imputato non riuscirà a portare a termine il proprio intento, in quanto Daniela lo contatterà più volte sul telefono chiedendogli di raggiungerla presso l’abitazione del padre dove nel frattempo erano intervenuti i carabinieri. Quando Luca si è trovato di fronte alla scena del suocero morto ha avvertito un malore. Più tardi in ospedale, dopo essersi ripreso, confesserà il delitto.

Luca Gentile ha sempre affermato che Daniela non aveva avuto alcun ruolo nel delitto maturato a seguito delle avances che il suocero continuava a fargli. Ha anche sempre affermato che non ricordava dove avesse buttato il coltello portato da casa propria. Non era così: il coltello era quello mancante nel ceppo che si trovava sul tavolo della cucina di Eugenio Tura De Marco, e il "non ricordare" dove l’aveva buttato era un modo per proteggere Daniela. Almeno fino a questa mattina. Non è da escludere che le dichiarazioni di Luca possano essere acquisite dai giudici della Corte d’Assise nel procedimento a carico della ragazza accusata di concorso in omicidio.

Pina Ferro