Muore al Ruggi dopo l'intervento per dimagrire, 13 indagati

Era stato operato a Benevento, a Salerno il disperato tentativo di strapparlo alla morte

Salerno.  

Una peritonite sviluppatesi a seguito di un intervento per la riduzione dello stomaco è costata la vita a Giovanni M. 52 anni di Salerno. Sul decesso dell’uomo è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Salerno. Sono 13 gli avvisi di garanzia inviati ad altrettanti medici che hanno tenuto in cura il paziente. Si tratta di sei camici bianchi di un ospedale di Benevento e sette del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.

Presso il nosocomio salernitano, dove il 52enne è giunto in condizioni disperate i medici hanno fatto di tutto per strapparlo alla morte. Nonostante, sia stato sottoposto a due interventi, per il paziente non vi è stato nulla da fare. Sono stati i familiari della vittima a rivolgersi alla magistratura chiedendo che venga fatta chiarezza sulla morte del congiunto. Sembrerebbe, che per i sanitari salernitani l’avviso di garanzia sia stato un atto dovuto al fine di poter procedere ad un esame irripetibile quale l’autopsia. L’esame necroscopico è stato effettuato qualche giorno fa.

Giovanni M. con un peso che andava oltre i 150 chilogrammi, che gli causava non pochi problemi alla salute, aveva deciso di sottoporsi all’intervento di riduzione dello stomaco per poter dimagrire. L’operazione era stata effettuata a Benevento e, dopo, un apparente normale decorso post operatorio l’uomo era stato dimesso. Tornato a casa pare abbia cominciato ad accusare i primi malori. Nonostante il trascorrere dei giorni le condizioni non miglioravano al punto che si è reso necessario il ricorso presso l’ospedale di via San Leonardo. Stando ad alcune indiscrezioni, sembrerebbe che i medici abbiano anche provato a contattare i colleghi di Benevento, ma la situazione clinica del paziente pare non fosse ottimale. Giovanni M. viene così portato una prima volta in sala operatoria, ma non basta. Ci ritornerà una seconda volta. Nonostante gli sforzi dei medici il cuore del paziente si ferma per sempre. Ora sarà l’inchiesta della magistratura a far luce sulle reali cause ed eventuali responsabilità del decesso del 52enne.