Dall'Iraq a Salerno: chiusi nel container sognando la libertà

I 26 migranti appartengono agli yadizi, tra le minoranze religiose più perseguitate dall'Isis

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Salerno.  

Erano partiti dal Kurdistan alla ricerca di una vita migliore i 26 cittadini extracomunitari irregolari intercettati all’alba di oggi nel porto di Salerno. Un percorso a tappe che ha avuto come scalo intermedio il porto di Aliaga, in Turchia, dove il gruppo di migranti si è nascosto in due container di una nave. E in quel cassone sono rimasti stipati per oltre tre giorni, non uscendo nemmeno quando la portacontainer ieri mattina è attraccata in porto. All’alba di oggi hanno provato a guadagnare la libertà ma sono stati intercettati dalla polizia di Frontiera Marittima e dalla Guardia di Finanza. Dei 26 extracomunitari, 20 sono maggiorenni (8 uomini e 12 donne) e 6 minorenni (una ragazza e 5 ragazzi). Tutti, nonostante l’estenuante viaggio della speranza, sono risultati in buone condizioni di salute.

Gli accertamenti svolti dagli investigatori hanno consentito di appurare che si tratta di cittadini iracheni e curdi che appartengono alla minoranza religiosa degli yadizi, una tra le più perseguitate dall'Isis. Una condizione che ha permesso loro di richiedere lo stato di rifugiato politico. I maggiorenni sono stati trasferiti nei centri di accoglienza della provincia, mentre i sei minori non accompagnati sono stati assegnati alle case famiglia. Secondo gli investigatori quasi tutti avrebbero parenti in Germania. La Procura della Repubblica di Salerno ha aperto un fascicolo per ricostruire le modalità che hanno consentito agli extracomunitari di giungere in Italia. Al vaglio degli investigatori c’è la posizione del comandante della nave, nei confronti del quale, al momento non sarebbero state mosse contestazioni.