Morte Seid Visin, nel 2019 la lettera-denuncia contro il razzismo

«Ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, schifati»

morte seid visin nel 2019 la lettera denuncia contro il razzismo
Nocera Inferiore.  

In una lettera datata gennaio 2019, Seid Visin aveva manifestato sofferenza e dolore per il clima d'odio che si respirava nel Paese contro gli immigrati. Il 20enne, ex calciatore di Milan e Benevento, giovedì sera ha scelto di dare l'ultimo calcio alla sua vita nell'abitazione di Nocera Inferiore. Gli investigatori non hanno rinvenuto messaggi o biglietti d'addio.

Ma con la morte di Seid sono riemerse quelle parole scritte nel 2019, con le quali raccontava disagio e dolore per lo scenario socio-politico del Paese. «Prima di questo grande flusso migratorio ricordo con un po’ di arroganza che tutti mi amavano», scriveva il giovane, etiope di nascita ma nocerino d'adozione dall'età di 7 anni. «Adesso, ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone».

Il 20enne, ex promessa del calcio italiano, aveva raccontato anche di aver dovuto lasciare un lavoro «perché troppe persone, prevalentemente anziane, si rifiutavano di farsi servire da me». «Dopo questa esperienza dentro di me é cambiato qualcosa: come se nella mia testa si fossero creati degli automatismi inconsci e per mezzo dei quali apparivo in pubblico, nella società diverso da quel che sono realmente; come se mi vergognassi di essere nero». Disagio e sofferenza che per Seid era solo una goccia rispetto a quello provato da persone che preferiscono morire anziché condurre un’esistenza nella miseria e nell’inferno».