Appalti truccati, Nino Savastano si difende dal gip: "Estraneo alle accuse"

Due ore d'interrogatorio per il consigliere regionale. E Izzo chiarisce il contenuto dell'audio

appalti truccati nino savastano si difende dal gip estraneo alle accuse
Salerno.  

È durato oltre due ore l'interrogatorio di Nino Savastano, il consigliere regionale della Campania coinvolto in un'inchiesta della Procura di Salerno su presunti appalti truccati. Accompagnato dal suo legale Cecchino Cacciatore, l'ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno ha varcato la soglia della Cittadella Giudiziaria intorno alle 9.15. Da quanto si apprende Savastano (che si trova agli arresti domiciliari da lunedì scorso) ha reso ampie dichiarazioni, rispondendo a tutte le domande che gli sono state rivolte dal gip Gerardina Romaniello e dai pm Elena Cosentino e Guglielmo Valenti. In particolare l'esponente politico ha provato a chiarire ogni aspetto della vicenda, soffermandosi soprattutto sul rapporto con Fiorenzo Zoccola, che è considerato dalla Procura il ras delle cooperative sociali. Savastano, inoltre, ha sostenuto di non essere mai stato direttamente interessato dagli atti amministrativi che sono al centro della vicenda giudiziaria. Il legale, con ogni probabilità, nei prossimi giorni presenterà istanza al Tribunale del Riesame. 
Ma in mattinata sono comparsi dinanzi al giudice anche Dario Renato Citro, Vincenzo Landi (avvocato Michele Tedesco), Lucia Giorgio, Maria Grazia Mosca (avvocati Maurizio Casaburi e Gaetano Mansi) e Davide Minelli (avvocato Roberto Lanzi) che si sono difesi dalle accuse e hanno chiarito la propria posizione. Per tutti, inoltre, è stata presentata istanza di revoca della misura cautelare. Davide Francese (avvocato Vincenzo Faiella) si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si erano già tenuti nei giorni scorsi gli interrogatori di Fiorenzo Zoccola, Luca Caselli e Patrizia Stompanato.
In mattinata, inoltre, si sono tenuti anche gli interrogatori di garanzia degli indagati nell'inchiesta sulle presunte minacce ricevute dai dipendenti di alcune cooperative sociali per orientare il voto in occasione delle ultime Amministrative di Salerno. Gianluca Izzo, difeso dall'avvocato Vincenzo Faiella, ha provato a chiarire il significato delle parole contenute nel messaggio Whatsapp inviato ai dipendenti della coop, spiegando che non voleva in alcun modo condizionare il voto né minacciare. L'ex presidente ha, poi, spiegato di aver lasciato l'incarico già nel 2010 ma di essere rimasto in rapporti con diverse persone che lavorano nella cooperativa. Si è difeso dalle accuse anche Umberto Coscia (avvocato Ennio Bonadies) che, insieme ad Izzo, è stato colpito da un provvedimento che dispone gli arresti domiciliari per 20 giorni.