Il fiume Sele ridotto a una cloaca: chiusa l'indagine Gdf, cento indagati

Sequestrate anche aziende bufaline che sversavano liquami direttamente in acqua

Salerno.  

Chiusa l’operazione di polizia ambientale “Silarus” della Guardia di finanza di Napoli che ha interessato le pendici, gli argini e l’alveo del fiume Sele.

Grazie anche all’ausilio dei droni, sono state denunciate complessivamente cento persone alle Procure di Avellino e Salerno, con 70 sequestri penali e 725mila metri quadrati di abusivismo edilizio.

L’ultimo blitz ha portato alla denuncia di tre imprenditori salernitani della zootecnia, accusati di aver sversato 80 tonnellate di liquami provenienti degli allevamenti di 1400 capi bufalini direttamente nel corso d’acqua, con gravi danni ambientali per il fiume Sele e il mare di Eboli, Battipaglia e Capaccio Paestum.

Contestato anche l'abusivismo edilizio, realizzato in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, per la realizzazione di circa 700 metri quadrati di stalle.

"L’operazione delle Fiamme Gialle del mare ha inoltre consentito di interrompere condotte illegali fortemente pregiudizievoli anche sotto il profilo della sanità pubblica dal momento che gli specchi acquei inquinati erano comunque praticati da pescatori locali nei confronti dei quali le unità navali del Corpo hanno operato consistenti sequestri di prodotti ittici ritenuti potenzialmente pericolosi per il consumo umano", si legge nella nota del Reparto operativo aeronavale.