A 75 anni dalla strage di Bergiola, Eboli ricorda il massacro

La cerimonia in ricordo delle 72 vittime, dedicata al maresciallo Vincenzo Giudice

Offrì la sua vita tentando di salvare i civili prigionieri. Al militare, originario di Eboli, la medaglia d'oro al valore

Eboli.  

Si è svolta nel pomeriggio di lunedì 16 settembre la cerimonia, organizzata dal comune di Eboli e dal comando provinciale di Salerno della guardia di finanza, in ricordo del massacro avvenuto 75 anni fa in toscana, a Bergiola Foscalina. Una strage che coinvolse 72 vittime e in cui emerse il valore del maresciallo Vincenzo Giudice, nativo di Eboli, comandante della brigata costiera di Carrara.

Il tragico evento avvenne nell'estate del 1944. A causa dello stallo delle operazioni militari lungo la “Linea Gotica”, l'occupazione tedesca venne prolungata facendo maturare un clima di follia e ostilità. Il massacro venne perpetrato come rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco. Numerosi civili, tra cui donne e bambini, furono rastrellati ed ammassati all'interno della scuola. Il maresciallo Giudice, non appena venne a sapere dell'accaduto si precipitò dal comandante della formazione tedesca, offrendo la propria vita in cambio dei civili catturati. La sua proposta non venne accolta dall'ufficiale tedesco, che giudicò “lo scambio” vietato dalle leggi militari di guerra. Il maresciallo Giudice, pur di salvare i prigionieri, si dichiarò civile, spogliandosi della giubba militare, ma a nulla valse il suo atto eroico. Vincenzo Giudice venne fucilato sul posto e alla sua morte seguì il compimento dell'esecuzione dei civili. 72 furono le vittime, tra cui donne, bambini, anziani, e la moglie e la giovane figlia del maresciallo. Il figlio Marcello venne invece raggiunto dai soldati tedeschi in un campo di grano e finito con un lanciafiamme.

Per quel gesto, il maresciallo maggiore Vincenzo Giudice è stato insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria, massima onorificenza della Repubblica. Presenti alla cerimonia anche il sindaco della città, Massimo Cariello, ed il comandante regionale campania della guardia di finanza, generale Virgilio Pomponi, che hanno deposto una corona di alloro davanti al monumento eretto nella piazza principale di Eboli, in ricordo del militare.

Numerose autorità hanno assistito e sono intervenute alla manifestazione dove era presente anche la signora Fernanda Giudice, nipote del militare.

Al termine della celebrazione, è stata organizzata la visita del museo dell’operazione “Avalanche” di Eboli, nel complesso monumentale di Sant’Antonio, con la presentazione di un libro dedicato allo stesso maresciallo Giudice, a firma di due autori ebolitani, Vitina Paesano e Giuseppe Barra.