Baronissi, dalla giunta "no" al mutuo per la scuola di Sava

Il sindaco Valiante: "La proposta della minoranza è irresponsabile e demolitrice"

baronissi dalla giunta no al mutuo per la scuola di sava
Baronissi.  

"E' una proposta tecnicamente non corretta e impraticabile. La scuola di Sava è già in  graduatoria per un finanziamento regionale, accendere un mutuo sarebbe una scelta politica irresponsabile e demolitrice per la nostra città". Lo dice il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante, commentando la proposta della minoranza di accendere un mutuo per ricostruire la scuola di Sava, chiusa per rischio sismico.

"Per la ricostruzione della scuola di Sava - spiega il sindaco - servono 3,2 milioni di euro: il nuovo plesso sarà realizzato con risorse regionali senza gravare sulla comunità. Imminente e' il bando regionale aperto esclusivamente ai comuni, tra cui Baronissi, i cui progetti esecutivi sono stati con decreto del 2018 della Regione dichiarati ammissibili e finanziabili. L’integrazione del progetto consentirà di candidarsi e raggiungere una posizione utile al finanziamento (circa 180 mln resi disponibili dalla Regione per il 2020). Contrarre un parziale mutuo (circa due milioni) per edificare con risorse comunali un primo lotto della scuola è operazione non realizzabile perché il progetto esecutivo di ricostruzione, già condiviso da Genio civile, Asl, vigili del fuoco e gli altri enti, è strutturato sulla realizzazione di un unico corpo e non su lotti funzionali. Due lotti significherebbe peraltro una parziale realizzazione con gravi ripercussioni anche sulla didattica", ha sottolineato la fascia tricolore di Baronissi. 

Non solo. Per Valiante "sarebbe per di più impossibile completare il secondo lotto con eventuali economie che non raggiungerebbero mai l’importo residuo occorrente al completamento. La soluzione prospettata, peraltro bocciata dagli uffici comunali e dalla Segreteria generale, al netto di impedimenti tecnici cagionerebbe poi gravi difficoltà al bilancio dell’ente, che ha già contratto mutui nei decenni passati per 15 milioni 700 mila che estinguerà nel 2036, sarebbe impossibilitato a garantire servizi, attenzione al sociale, manutenzioni straordinarie , piccole opere pubbliche, buon vivere e attenzione alle manutenzione di tutti gli altri edifici scolastici. Lasciamo costruire le scuole allo Stato e alla Regione che hanno piena competenza in edilizia scolastica. Il tema ci sta a cuore e ci lavoriamo ogni giorno", conclude il sindaco.