Al via lo studio Apa - Cardio1 al Polo Oncologico di Pagani

Farmaco di ultima generazione nella lotta al carcinoma prostatico

al via lo studio apa cardio1 al polo oncologico di pagani
Pagani.  

Ha preso il via presso il Polo Oncologico di Pagani un importante studio osservazionale denominato APACARDIO.1, finalizzato alla valutazione della tollerabilità all’utilizzo di Apalutamide, antiandrogeno non steroideo di nuova generazione impiegato nei pazienti affetti da carcinoma prostatico. 

Coordinatore nazionale dello studio è stato designato il prof. Giuseppe Di Lorenzo, Direttore della UOC di Oncologia del Polo Oncologico di Pagani. 

Numerose istituzioni di fama internazionale hanno già aderito ad APACARDIO.1, tra esse l’Istituto Tumori “Pascale” di Napoli (dr. Pignata) e l’istituto Tumori di Milano (dr. Procopio), oltre alla Divisione di Oncologia dell’ospedale di Vallo della Lucania (dr.ssa Pesce). 

In Italia il carcinoma prostatico è la neoplasia più frequente nel sesso maschile, configurando il 20% di tutti i tumori diagnosticati oltre i 50 anni d’età, con un’incidenza in costante aumento negli ultimi decenni. La diagnosi precoce correla con una prognosi migliore, eppure il 10-20% dei pazienti da una malattia ormonosensibile progredisce verso uno stato di resistenza alla castrazione entro 5 anni. 

In questo particolare setting di pazienti trova indicazione l’Apalutamide, antiandrogeno non steroideo di nuova generazione, che agisce come inibitore selettivo del recettore androgenico. È stato dimostrato che Apalutamide non solo ritarda la comparsa delle metastasi nella malattia castrazione-resistente, ma è anche associata anche ad una significativo vantaggio di sopravvivenza in questa popolazione: grazie a questo farmaco la sopravvivenza supera i 6 anni. 

Fatto salvo il beneficio dimostrato da questo trattamento, è fondamentale considerare la tipologia del paziente da trattare e, in particolare, le sue comorbidità; spesso si tratta di pazienti anziani che presentano patologie concomitanti soprattutto cardiologiche, sulle quali la stessa terapia di deprivazione androgenica va a gravare. 

La necessità di uno studio che avesse come obiettivo primario la valutazione della tollerabilità delle nuove terapie ormonali nel carcinoma prostatico era stata sottolineata dallo stesso prof. Di Lorenzo in un suo editoriale recentemente pubblicato su European Urology, la rivista di Urologia più importante al mondo, con un Impact Factor di 18, indice che misura il numero medio di citazioni ricevute dagli articoli pubblicati su una rivista scientifica. 

Lo studio APACARDIO.1 è volto appunto a verificare principalmente la tollerabilità di Apalutamide, in accordo con le eventuali comorbidità del paziente e relative interazioni con la terapia farmacologica in atto, identificando anche in questo senso possibili fattori predittivi, con particolare attenzione per l’eventuale tossicità cardiologica e metabolica. 

L’affidamento del Coordinamento nazionale dello studio APACARDIO.1 al prof. Di Lorenzo oltre a costituire un indubbio riconoscimento al professionista, rappresenta un importante traguardo per l’Unità Operativa Complessa di Oncologia che egli dirige in seno al Polo Oncologico di Pagani.