Il premio "Ambasciatori del Corbarino" va a due imprenditori

Luigi Snichelotto e Laura Patrizia Cagnazzo hanno accolto il riconoscimento con grande orgoglio

"Bisogna far conoscere anche fuori dalla Regione questa nostra grande specialità" afferma la dottoressa Cagnazzo, "Un prodotto che è un’eccellenza del sud Italia, di nicchia, in termini di produzione, di quantità e di qualità" aggiunge Snichelotto

Corbara.  

Il premio “Ambasciatori del Corbarino” edizione 2019 a Luigi Snichelotto e Laura Patrizia Cagnazzo. Un riconoscimento accolto con grande orgoglio e senso di responsabilità dalla coppia di imprenditori, titolari della società licenziataria dei ristoranti McDonald's delle province di Salerno e Potenza, da sempre vicini alla persone e ai territori, nel tentativo di valorizzare le eccellenze agroalimentari italiane e locali.

“Come sempre le iniziative del territorio danno lustro alla nostra Regione  e al nostro Meridione. Siamo davvero orgogliosi ed onorati di aver ricevuto questo premio insieme, perché mia moglie Laura ed io, insieme,  ci battiamo per il concetto di coniugare il globale con il locale – sottolinea il dottor Luigi Snichelotto - Questo aspetto “glocal” è molto coerente con le nostre iniziative e le nostre strategie aziendali per quanto concerne la nostra attività sulle province di Salerno e Potenza. Ovviamente ci batteremo per questo e cercheremo di poter dare contenuti alla nostra azione offrendo un’immagine ulteriore di positività al Corbarino, eccellenza territoriale di una comunità. In ambito aziendale  registriamo percentuali altissime di utilizzo di prodotti italiani, da stimare intorno a percentuali dell’80-85%. Sebbene la selezione non dipenda da noi, sarà ulteriormente sostenuta sperando che si possano attivare i meccanismi di attenzione da parte di chi potrà valutare la valorizzazione  e l’utilizzo di questi prodotti”.

“Sono stata davvero orgogliosa di ricevere questa onoreficenza – insiste la dottoressa Laura Patrizia Cagnazzo - Penso di dover interpretare con estrema consapevolezza il ruolo di Ambasciatrice del Corbarino. Significa non soltanto portare sulla tavole dei miei familiari il pomodorino di Corbara, ma far conoscere anche fuori dalla Regione questa nostra grande specialità. Quando parlo di consapevolezza parlo di una coscienza intima, profonda, che crea etica e che offre la dimensione di ciò che stiamo facendo”.

Premiati anche il giornalista Rai Gianfranco Coppola e Marco Mansueto, presidente dell'associazione italo- israeliana per il Mediterraneo.

“Siamo felici di conferire un riconoscimento a personalità che, con il loro impegno professionale e culturale, hanno inteso promuovere e valorizzare il  pomodoro Corbarino. È un’occasione per valorizzare la nostra identità, le tipicità agroalimentari e la nostra semplice e appassionata ospitalità", evidenzia il sindaco di Corbara  Pietro Pentangelo, nel corso delle premiazione avvenuta nell’incantevole cornice dell'anfiteatro Francavilla, in piazza Sala a Corbara. All'evento, presente anche Carlo D’Amato, presidente dell'associazione “Corbara Excellent”, custode del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico da preservare e promuovere. A stimolare il dibattito il giornalista Agostino Ingenito.

È soprattutto sulla grande responsabilità di essere “Ambasciatori del Corbarino” che insiste la coppia di imprenditori titolari dei McDonald’s di Salerno e Provincia, nella consapevolezza di dover veicolare l’immagine di un prodotto di nicchia come il pomodorino di Corbara, tipicità che cresce lungo le pendici del Monti Lattari, in un territorio che, attraverso il Valico di Chiunzi, si apre alla Costiera Amalfitana.

Al centro dell’attenzione il pomodorino, come evidenzia Laura Patrizia Cagnazzo: “Credo che in questo tempo così difficile, in cui alcuni mestieri si sono completamente persi ed in cui le tradizioni tendono a scomparire dietro alla filiera dell’automazione dell’Industria 4.0, trovare delle realtà rurali così attaccate alle tradizioni e alle antiche pratiche sia davvero una grande scoperta.  Essere ambasciatrice del pomodorino di Corbara significa rappresentarlo non solo sulla tavola e nell’alimentazione quotidiana, ma anche veicolarlo attraverso altre fonti, come l’enogastronomia. Penso che questa comunità avrà un grandissimo sviluppo grazie alla grande volontà e all’impegno che le vecchie generazioni stanno cercando di trasferire ai giovani che dovranno assolutamente mantenere viva la tradizione di un’agricoltura formata attraverso anni di esperienza e di fatica”.

Sul senso di comunità coesa, salda, che condivide un percorso intrapreso da 13 anni, interviene anche Luigi Snichelotto, con un’ampia visione aziendale per promuovere un prodotto d’eccellenza: “Adesso bisogna smettere i panni di un meccanismo artigianale: ovviamente perseguire nella fase di produzione sulla genuinità e tipicità della produzione, che non usa additivi chimici, ma è molto naturale e biologica. In contemporanea iniziare a guardare, però, nella prospettiva di utilizzo di strumenti di marketing, di comunicazione e commerciali in grado di consolidare e allargare il bacino di utenza di questo prodotto che è un’eccellenza del sud Italia. Un prodotto di nicchia, in termini di produzione, di quantità e di qualità, una sorta di gourmet”, conclude il dottor Snichelotto.