Decreto "Sostegni bis", Fipe Salerno: ora riapriamo tutto

Il monito di Mario Ventura: bene il provvedimento, attenzione a chi è ancora fermo al palo

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Salerno.  

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale e, dunque, pienamente operativo, DL Sostegni bis rappresenta un aiuto importante alle imprese della ristorazione e dei pubblici esercizi in generale, in vista della piena ripresa dell’attività. Questo nuovo provvedimento integrativo, il settimo dall’inizio della pandemia, consentirà agli imprenditori di coprire una quota dei ricavi perduti nel corso degli ultimi 14 mesi, in una forbice che va dal 17 al 26%.

A dirlo è l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, che ha effettuato alcune simulazioni sulla base del nuovo provvedimento. Ad esempio, un ristorante che nel 2019 ha fatturato 443mila euro e l’anno successivo 309mila euro, ovvero il 30,2% in meno, calcolato su base mensile, riceverà un contributo di 5.600 che si andrà ad aggiungere ai 29 mila euro dei precedenti ristori per una copertura delle perdite del 25,7%. Ma nel caso in cui la soglia della perdita mensile del 30% non dovesse essere raggiunta anche per pochi euro i 5.600 euro sfumano come è già capitato con il DL sostegni e pertanto i ristori complessivi scenderanno da 34 mila euro a 23 mila euro, il 17,6% del totale fatturato perso. 

Discorso simile per quanto riguarda i bar. Secondo le simulazioni dell’Ufficio Studi di Fipe, un locale che nel 2019 ha fatturato 286mila euro, mentre l’anno successivo 200mila euro, riceverà da quest’ultimo decreto 3.600 euro che porteranno i ristori complessivi a poco più di 22 mila euro, pari al 25,8% delle perdite. Anche in questo caso, se le perdite calcolate su base mensile dovessero essere di poco inferiori al 30%, i ristori complessivi si ridurranno di 7mila euro circa arrivando a coprire solo il 17,7% delle perdite complessive.

Da Fipe Salerno, giungono le considerazioni di Mario Ventura, responsabile territoriale: "Siamo felici di questo decreto e, in effetti, lo stavamo attendendo: non si può pensare a una ripartenza, senza avere liquidità in cassa. Non dimentichiamo che, ad oggi, ci sono attività ancora chiuse verso cui porre l’attenzione. Dunque, ci auguriamo un occhio di riguardo in direzione del comparto dello spettacolo, con le discoteche e i concerti, che ormai soffre da sedici mesi. Ripartiamo sì, che sia in sicurezza e in modo definitivo, e non trascuriamo nessuno, soprattutto in questo momento", le parole del rappresentante di categoria.