Sindaco arrestato ad Eboli, Conte: ultimo stadio della crisi

Il deputato di Liberi e Uguali: ora una nuova classe dirigente, ma serve un passo indietro

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Eboli.  

Dopo la bufera giudiziaria, si apre quella politica. Il comune di Eboli resta osservato speciale dopo l'inchiesta di procura e guardia di finanza che ha portato all'arresto del sindaco Massimo Cariello e all'interdizione dai pubblici uffici per un anno di quattro funzionari. 

«La crisi di Eboli, con l'arresto del suo sindaco, è giunta al suo ultimo stadio. Evitiamo di dividerci tra colpevolisti e innocentisti, posizione dietro la quale spesso si nascondono rivalità e connivenze inammissibili. Non è il momento di piangere sul latte versato né di cantare vittoria, ma di voltare pagina e promuovere una nuova classe dirigente»: così il deputato di Liberi e Uguali, Federico Conte.

«Si prenda atto che è in discussione un gruppo limitato di persone, al quale sono estranei molti degli eletti e la quasi totalità degli elettori, con i quali bisogna riavviare un dialogo franco e collaborativo. Abbiamo, tutti insieme, il dovere di rimettere in piedi il nostro paese, impegno al quale mi sento tenuto come cittadino e per la carica istituzionale che ricopro - le parole dell'esponente politico salernitano -. Un compito che potrebbe essere favorito se chi "deve" facesse un passo indietro per il bene proprio e della città».

Conte, che aveva presentato un'interrogazione parlamentare sul caso Eboli nello scorso mese di giugno, assicura che seguirà da vicino l'evolversi della vicenda: «Riconfermo che, in modi e tempi debiti, agirò perché il ministro dell'Interno faccia rapidamente chiarezza, come chiesto nella mia interrogazione, "sul sistema di potere" a Eboli e nella Valle del Sele, attivando la procedura per una commissione di accesso agli atti presso il Comune, al fine di scongiurare il pericolo di una grave compromissione nel buon andamento della Pubblica amministrazione».