«Chiudere le Fonderie Pisano», a Salerno s'infiamma la campagna elettorale

Gli Attivisti per Salerno: «Proposta che arriva anche da chi non ha fatto nulla in questi 5 anni»

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Salerno.  

A Salerno il tema delle Fonderie Pisano diventa ancora una volta motivo di scontro. Ad accendere la miccia è stata la proposta della candidata sindaco Elisabetta Barone, sostenuta anche dai partiti della sua coalizione. «I dati allarmanti dello studio Spes richiamano l’attenzione e la responsabilità di chi rappresenta le istituzioni a porre al centro del dibattito pubblico la tutela della salute dei cittadini. Per tale motivo riteniamo necessaria la sospensione immediata dell’attività delle fonderie Pisano», ha sottolineato attraverso i social il deputato del Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo.

Una presa di posizione che ha innescato la reazione degli “Attivisti per Salerno”, lista civica composta dalla base pentastellata e che sostiene la candidatura a sindaco di Simona Libera Scocozza.

«La campagna elettorale fa degli strani effetti. Tutti si sentono in diritto di parlare di tutto anche se non hanno la benché minima idea di ciò che si sta parlando. La situazione diventa surreale quando invece l’argomento in questione è la Fonderia Pisano», si legge in una nota diffusa dagli attivisti. «La situazione è paradossale poiché tra coloro che adesso vogliono “sospendere” l’attività troviamo anche i consiglieri Gallo, Pessolano, Ventura e Naddeo che nulla hanno fatto e detto durante i cinque anni della scorsa consiliatura. Gli Attivisti per Salerno invece attraverso alcuni dei suoi candidati seguono da sempre la vicenda».