"Il nostro obiettivo è raggiungere il quorum e che la maggioranza dei cittadini vada a votare. Perché in questo modo possiamo cancellare quelle leggi balorde che sono state fatte. I referendum noi li abbiamo organizzati per questo". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine dell'assemblea con i lavoratori dell'azienda agricola Idea Natura di Eboli.
I dettagli
"Sento crescere sempre di più - ha aggiunto Landini - la partecipazione, la voglia di esserci. Credo che sia un obiettivo raggiungibile, perché penso che le persone abbiano percepito che votando possono migliorare immediatamente la loro condizione di lavoro e di vita. Vuol dire soprattutto combattere la precarietà, vuol dire combattere la logica dello sfruttamento sul lavoro, vuol dire impedire la logica degli appalti e dei subappalti che sta facendo morire le persone, questa è la verità e vuol dire rimettere al centro la qualità del lavoro e mandare anche un messaggio sia al governo sia al parlamento: c'è bisogno di un cambiamento, c'è bisogno che torni ad occuparsi davvero dei problemi delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare".
"Noi facciamo il referendum perché il Parlamento è quello che fa le leggi e non le ha fatte, anzi hanno fatto leggi che sono andate nella direzione opposta. In questi ultimi 25 anni tutti i governi che ci sono stati alla fine hanno fatto leggi che hanno ridotto i diritti di chi lavora. Noi siamo arrivati al referendum - ha spiegato Landini - proprio per questo, perché il cittadino non è in parlamento e neanche il sindacato. E quindi, di fronte a leggi ingiuste, balorde l'unico strumento che abbiamo è quello di cancellarle. È questo il messaggio, se noi raggiungiamo il quorum e le cancelliamo, indica necessariamente che bisogna cambiare. Chi ha impedito al parlamento e al governo di fare la legge per non fare il referendum? Se le facevano, mica noi eravamo contrari".
"Quelli che hanno la maggioranza in parlamento - ha detto ancora Landini - stanno dicendo alla gente di non andare a votare. Ciò vuol dire in realtà che non vogliono cambiare assolutamente nulla, perché dire alle persone 'non andate a votare' vuol dire che allora a questi gli va bene la precarietà, gli va bene la logica del subappalto e gli va bene la possibilità di licenziare, gli va bene come oggi purtroppo le persone sono costrette a vivere. Andare a votare è sentirsi parlamentare per un giorno".
"L'affermazione della premier sull'intenzione di non ritirare le schede dei referendum, secondo Maurizio Landini, "è una presa in giro, cioè è come se la premier dicesse 'vado a palazzo Chigi per non governare', oppure 'vado al cinema per non andare a vedere il film, vado al supermercato ma non faccio la spesa'". "Tra l'altro - ha aggiunto Landini, a margine dell'assemblea con i lavoratori dell'azienda agricola Idea Natura di Eboli - è una cosa irresponsabile, perché chi svolge delle funzioni pubbliche ha anche dei doveri e di fronte a un referendum hai il dovere dire di sì o no. Questa cosa è una presa in giro delle persone e soprattutto significa che hanno paura che la maggioranza vada a votare, perché se la maggioranza va a votare dimostra che c'è una maggioranza vera di questo paese che chiede di cambiare"
