Questa sera, a distanza di un po' di tempo dall'ultima volta, Roberto Stellone tornerà all'Arechi da avversario, proprio lui che fu tra i papabili alla sostituzione di Bollini nello scorso mese di dicembre prima della scelta di virare su Colantuono, quell'allenatore che un anno fa lo sostituì al Bari con risultati addirittura peggiori e senza centrare la qualificazione play off. Sulla panchina del Palermo, al momento, il mister non ha fatto granché: due pareggi casalinghi (uno proprio contro il Bari malgrado la superiorità numerica, scialbo 0-0 col Cesena), vittoria soffertissima sul campo della Ternana già retrocessa, stessa media di Tedino pur potendo disporre di calciatori infortunati fino ad un mese fa. Da allenatore Stellone ha regalato qualche dispiacere alla Salernitana imponendosi per 2-0 nei quarti di finale play off 2013-14, ma in campionato i granata di Perrone diedero spettacolo e vinsero in casa con pieno merito per 1-0 al termine della partita forse più bella, divertente, emozionante e spettacolare della gestione Lotito-Mezzaroma. Dopo aver sbagliato l'impossibile imbattendosi nei legni e nei miracoli di Zappino, i granata passarono in vantaggio al 90' grazie ad una magia di Mendicino servito da un Montervino mai così forte come quel giorno e capace di fare la differenza. Si giocava su un campo ai limiti della praticabilità, la Salernitana in emergenza mise sotto quella che era la prima forza del campionato.
Anche da giocatore non è andata meglio a Stellone. Tanto per rinfrescare la memoria ai più nostalgici, era in campo il 10 marzo 2002, quando la Salernitana, trascinata da 30mila cuori granata e dai "dieci piani di morbidezza" rifilò tre gol al suo Napoli nel segno di Vignaroli, Tedesco e Bellotto, un trionfo targato Zeman che consegnò al cavalluccio marino la quarta vittoria consecutiva e permise di scavalcare una squadra in crisi tecnica e societaria. Proprio Stellone, con un eurogol, riaprì momentaneamente la contesa, ma in quello stadio era praticamente impossibile vincere per tutti. Andò andora peggio nel 2005. Era il mese di febbraio, la Salernitana era in caduta libera, l'Arechi era abbastanza vuoto, in curva Nord c'erano 200 tifosi del Napoli a "tirare i piedi" e il Genoa di Milito e Ze Elias era primo incontrastato. I padroni di casa, però, vinsero per 4-0 grazie ai gol di Rubino, Palladino, Polenghi e Bombardini asfaltando la capolista tra l'incredulità generale. L'impianto di via Allende, dunque, ha regalato più dolori che gioie a Stellone: che la tradizione continui anche stasera!
Gaetano Ferraiuolo
