Sembra strano, ma uno dei momenti più belli e significativi della stagione è legato ad una partita apparentemente inutile e che non metteva che in palio la possibilità di eguagliare i 54 punti della passata stagione. Già, perchè far registrare quasi ottomila spettatori di venerdì sera con una Saleritana ormai salva e impossibilitata a raggiungere i play off è un dato entusiasmante, importante, che permette di chiudere l'anno con serenità e ritrovato ottimismo dopo le polemiche delle scorse settimane. Un plauso illimitato va tributato alla curva Sud, capace di offrire un colpo d'occhio e apparsa ieri sera compatta, unita, vogliosa di spingere i calciatori, pronta ad applaudirli per l'impegno e allo stesso tempo desiderosa di lottare in futuro per traguardi più ambiziosi. Gli ultras, come sempre, hanno rappresentato il valore aggiunto: cori, sciarpate, sventolio di bandiere, un clima quasi di festa che non deriva dalla vittoria di un campionato, ma da un enorme senso di appartenenza e dalla voglia matta di restare al fianco del cavalluccio marino fino all'ultimo minuto dell'ultima partita.
Non possono essere reputati meno importanti anche quei tifosi che hanno popolato per tutto l'anno distinti e tribuna; numericamente non sono mai stati tantissimi, ma anche loro hanno accompagnato la Salernitana, hanno fatto la differenza e hanno pianto, gioito e sofferto in nome di una passione autentica e che ha pochi eguali in Italia. A fine partita l'apoteosi, con 8mila "folli" a cantare nonostante lo 0-2 intonando quel motivetto "Jamm a vrè" diventato tormentone nei campionati scorsi. Immancabile il "Despacito Granata", è stato riproposto anche il coro "Semplice" che fu la colonna sonora della promozione del 2014-15. SI riparta da quell'immagine bellissima, un'immagine che non è passata inosservata ad una società che ci ha messo la faccia, che è stata presente in massa e che merita ancora fiducia e sostegno.
Gaetano Ferraiuolo
