Ci sono delle date destinate a restare per sempre scolpite nella memoria di tutti, momenti che non potranno mai essere cancellati e dimenticati soprattutto da parte di quelle persone che, in quella maledetta mattina di 19 anni fa, hanno rischiato di morire ed hanno assistito ad una tragedia che ha cambiato per sempre il modo di vivere il calcio da parte di una città che si risvegliò con il dolore della retrocessione, ma che pochi minuti più tardi capì che il vero dramma si era consumato altrove e non su un campo di calcio. Anche i più giovani sentono riecheggiare nelle orecchie il suono delle sirene, le urla di quattro mamme che si precipitarono alla stazione di Salerno per abbracciare i figli ormai privi di vita, loro che erano partiti per Piacenza senza sapere che sarebbe stato l'ultimo viaggio. Il dolore fu straziante, ancora oggi la ferita sanguina e nessuna cicatrice potrà mai chiuderla per sempre. Non è un caso che ieri, su ogni singola bacheca facebook, il pensiero era tutto rivolto a Ciro, Enzo, Peppe e Simone, i 4 angeli granata che hanno avuto la sfortuna di trovarsi su quel maledetto treno in quel maledetto giorno.
"Non si può morire per una partita di calcio, sogno spesso mio figlio e mi spinge a trasmettere questi valori ai giovani" disse la signora Lioi, madre di Enzo, durante la presentazione del memorial "Per non dimenticare" che il club Spartani Salernitani ha inscenato con coraggio e straordinaria organizzazione per 4 anni di fila parlando nelle scuole, nei circoli sportivi e per le strade di una tragedia immane, immensa, che ha cambiato per sempre la storia di Salerno e della Salernitana. La serie A doveva essere il grande sogno, l'apice di un percorso privo di successi, ma che di emozioni ne aveva regalate tante. E' stato invece l'anno dei risultati strani, degli arbitraggi sfavorevoli, di Famiglia Cristiana, di Tuta, del colpo del Perugia a Udine, di Rodomonti, di Zanetti al 96', di quel gol di Vannucchi che mette i brividi ancora oggi, ma che a posteriori sarebbe stato meglio non segnare mai. Ieri Salerno si è chiusa nel silenzio ricordando quei momenti, quei 4 angeli granata che sono la vera storia della Salernitana
Redazione Sport
