Lo abbiamo detto due mesi fa in largo anticipo, beccandoci una serie di commenti negativi sui social che parlavano di "destabilizzatori", "giornalai a caccia di click" e "persone che non capiscono che per un grande progetto bisogna riconfermare i più forti". Gli stessi che ci "massacrarono" su facebook quando annunciammo in tempi non sospetti il passaggio di Massimo Coda al Benevento e che poi sparirono dalla circolazione per qualche settimana. Certo, con tutte le "bufale" che si leggono da più parti in tema di mercato e con la possibilità data a chiunque, anche senza titolo, di scrivere quotidianamente 500 nomi sperando di indovinarne almeno uno è legittimo che la gente possa essere un attimo confusa, ma la nostra redazione- pur sbagliando a volte, per carità- ha sempre cercato di dare una notizia dopo averla verificata cento volte anche a costo di arrivare in ritardo. E così, anche in questo caso, i fatti ci stanno dando ragione: Mattia Sprocati ha chiesto alla Salernitana di andare via forse già prima della fine del campionato e il suo agente lo ha dichiarato pubblicamente questa mattina lasciando intendere che non si sono spiragli per trattenerlo a Salerno. A prescindere da come siano andati i fatti, la considerazione è questa: è giusto rimpiangere Sprocati? Indubbiamente stiamo parlando di un calciatore di grandi qualità tecniche, potenzialmente ancora più bravo di quanto dimostrato fino a questo momento, incisivo nel quadrimestre febbraio-marzo-aprile-maggio di un anno fa, strepitoso nel girone d'andata con Bollini, ma evidentemente involuto da gennaio in poi, quando Colantuono gli ha cambiato posizione tattica e lui ha collezionato qualche 5 in pagella di troppo pur segnando 2-3 gol pesanti per la classifica.
Fosse rimasto sicuramente la Salernitana avrebbe potuto contare su un giocatore che, in B, ha dimostrato di poter fare la differenza pur esprimendosi con discontinuità, ma nel calcio di oggi la politica dell'autofinanziamento è quasi obbligatoria per non incappare in brutte sorprese e, a fronte di un investimento di "appena" 110mila euro, non si può dire di no ad una proposta che superi il milione e mezzo, "tanta roba" anche da investire sul mercato per calciatori che pensino unicamente alla maglia granata e che non pretendano il grande salto per un anno e mezzo a discreti livelli. Perchè, purtroppo, il calcio di oggi riconoscenza ne ha poca. Basti pensare che Sprocati, pur essendo un talento di indiscutibile valore anche umano, a Vercelli era considerato una riserva ed aveva giocato pochissimo e proprio Salerno gli ha dato la possibilità di farsi conoscere, di rilanciarsi, di confermarsi come giocatore vero e non genio incompreso. Sarebbe bello se, qualche volta, un calciatore top dicesse alla società che ne detiene il cartellino di voler sposare a prescindere il progetto del futuro, di rispettare il contratto fino alla fine. Non sarà così, ma in effetti ne guadagneranno tutti: a 25 anni è legittimo che un calciatore si giochi le chance in serie A (il sogno era la Roma, ma obiettivamente avrebbe trovato pochissimo spazio, almeno in teoria), così come è legittimo che la società realizzi una plusvalenza importante a patto che il denaro incassato serva per sostituirlo con uno ancora più bravo. Perchè Sprocati è un ottimo elemento, ma non ancora un calciatore determinante e intoccabile. In bocca al lupo a Mattia per un futuro radioso...altrove
Redazione Sport
