Da "Se c'era Donnarumma" a "Non esce mai": tormentoni del 2018

Quando lo spettacolo è sugli spalti: le frasi più ascoltate e spesso contraddittorie di quest'anno

Salerno.  

Si è chiusa da tempo la stagione 2017-18 e, come sempre, i tifosi sono stati assoluti protagonisti. Proviamo a ripercorrere l'annata in chiave goliardica, ironica, ovviamente senza voler offendere le opinioni delle persone, ma cercando di affrontare gli argomenti più gettonati dell'anno con simpatia e senza nessuno spirito polemico. Tra chi sugli spalti contestava chiunque salvo poi parlare di "play off" non appena la Salernitana passava in vantaggio a chi, sui social, commentava solo in caso di sconfitta i "tormentoni" sono stati davvero tanti, spesso accompagnati da scarsa memoria o da una sorta di "accanimento" che di certo non aiuta nè serve a granché. Che la piazza di Salerno sia umorale e tendente a preferire l'emotività all'equilibrio è cosa nota ed è forse una delle caratteristiche più genuine del calcio: se arriva un giovane significa che la società non vuole investire, se va altrove chiaramente è perchè si punta a costruire un progetto serio basato sui talenti del domani. Al contrario se la proprietà blinda con pluriennali un calciatore oltre i 30 anni si tratta di un "elemento a fine carriera", se va altrove ci si chiede "ma non potevamo prenderlo noi?", in nome di quell'erba del vicino che è sempre più verde. Basti pensare a quanta gente quasi rimpiange o invidia club che hanno fatto peggio della Salernitana "ma che almeno ci hanno provato". Proponiamo di seguito le frasi e le riflessioni più gettonate di questo anno a tinte granata:

"Se avessimo avuto Donnarumma...": già, perchè ogni volta che un attaccante sbagliava un gol anche clamoroso il pensiero non andava al futuro e agli attaccanti da comprare, ma a chi ha scelto di andare via per sposare progetti diversi. Nel calcio contano i numeri e, pur con tutti i suoi limiti, Bocalon ha realizzato 12 reti in gare ufficiali al suo primo vero anno di B e infortunandosi forse nel suo momento migliore. Donnarumma, cui qualità sono indiscutibili, a Salerno nell'ultima stagione era apparso svogliato, ha segnato appena 7 reti e il discorso del ruolo e della gestione di Bollini contano fino a un certo punto: le statistiche affermano che l'ex Teramo è sceso in campo 31 volte, di cui 21 da titolare e 15 in un attacco a due, quindi nel suo ruolo naturale. In 10 occasioni era infortunato, altrimenti avrebbe giocato di più. Del resto se Mandzukic alla Juventus si è adattato sulla fascia, perchè un calciatore di serie B non può sacrificarsi in altri ruoli tra l'altro già ricoperti in passato?. Ci si dimentica, inoltre, che talvolta ha lasciato il campo tra i fischi e che, nella sua prima stagione, tre volte ha giocato senza Coda al fianco e non ha mai calciato in porta

"Questo portiere non esce mai": diciamoci la verità, ogni volta che arrivava un cross dal fondo o su palla inattiva, qualche secondo di silenzio calava su tutto lo stadio. Sarà stato pur bravino tra i pali, ma Radunovic non ha certo brillato per le uscite e talvolta qualche intervento ha davvero messo i brividi al popolo dell'Arechi

"Hanno scippato un sogno alla città, Lotito non può andare in serie A": falso! Lotito non può essere presidente della Salernitana in caso di promozione, ma nessun regolamento esistente vieta ai granata di vincere il campionato di B. Del resto se viene tacciata di non far sognare la tifoseria una proprietà che ha vinto 3 campionati, due coppe, risolto la querelle Arechi-Volpe, acquisito in tempi record il cavalluccio, chiuso con un bilancio in attivo e consolidato la Salernitana in B per il quarto anno di fila... Forse ci si dimentica che il tanto rimpianto Aliberti, dal 99 in poi, grossomodo ha fatto gli stessi campionati anonimi senza mai lottare concretamente per la A, retrocedendo da ultimo in classifica con record negativi infranti in serie e nelle ultime stagioni sono arrivate soltanto salvezze stentate e sofferte, con successiva esclusione dai campionati e fallimento

"Questo giocatore è un altro babà, viene dalla serie C per uno stipendio basso": quindi vale il discorso che se un calciatore è reduce da una retrocessione o gioca in altre categorie non possa far bene a Salerno. Eppure Casasola, accolto con scetticismo, si è rivelato tra i migliori della categoria, lo stesso Donnarumma veniva dalla C e Aliberti- tornando sempre ai paragoni con il passato- dopo la promozione in A acquistò 4-5 calciatori dal Foggia che era retrocesso vendendo, allo stesso tempo, a peso d'oro Gattuso e Di Vaio che valevano miliardi pur militando in una squadra che non aveva conseguito la salvezza. Giudicare prima di vedere all'opera è un vizio che bisognerebbe togliersi, in fondo quelli che a Salerno hanno fatto peggio sono stati quelli accompagnati da un curriculum prestigioso

"A gennaio bastavano due innesti per arrivare ai play off a occhi chiusi": su questo ci si può ragionare. Se è vero che la difesa si è rinforzata con due top come Casasola e Monaco, è altrettanto vero che, visto il calo di Bari, Venezia e Perugia, con un piccolo sforzo in più si poteva davvero dare una svolta alla stagione. Era evidente che a centrocampo mancasse almeno una pedina di grandissima qualità e certo Rodriguez non poteva essere sostituito da un elemento acerbo e forse sopravvalutato come Palombi

"Questa la segnava pure Joao Silva": abbastanza ingenerosi con Bocalon, i tifosi spesso hanno commentato con ironia alcuni gol falliti clamorosamente sotto porta dall'attaccante veneziano rammentando le gesta non propriamente memorabili di del portoghese che, a Salerno, non ha segnato praticamente mai. Eppure il motivetto "Din Don ha segnato Bocalon" si sperava potesse diventare davvero il tormentone del campionato

"Signorelli è più lento di Ronaldo": il brasiliano l'anno scorso è stato uno dei calciatori più sottovalutati. Forse la rapidità non era proprio il suo punto forte, ma tecnicamente era uno dei pochi giocatori davvero in grado di far girare il pallone con imprevedibilità. Sicuramente il suo sostituto non ha fatto meglio, anzi la lentezza palla al piede è stato uno dei "capi di imputazione" del pubblico granata

"Gli arbitri incapaci li mandano tutti a noi": ovviamente nel calderone delle polemiche non potevano mancare loro, quelle giacchette nere che troppo spesso hanno condizionato il cammino della Salernitana con decisioni clamorosamente sfavorevoli. Più di un arbitro ha lasciato l'Arechi tra fischi ed improperi, "ma per fortuna Pasqua è stato promosso in serie A" la magra consolazione di chi ricorda ancora quel Salernitana-Frosinone

"Meno male che questi sono più scarsi di noi": la Salernitana spesso non ha offerto prestazioni brillanti, ma ciononostante ha portato a casa la salvezza che non era l'obiettivo dichiarato, ma non è poco in un anno calcisticamente parlando forte. Ovviamente, però, quando si vinceva era sempre demerito dell'avversario, se si pareggiava o si perdeva era tutto "costruito a tavolino per non andare in serie A". Altro che tifosi: sui social c'erano veri e propri veggenti o registi di film...

Insomma, come sempre in Italia 56 milioni di allenatori, direttori sportivi, procuratori ed esperti di marketing, pronti a bocciare chi arriva senza conoscerlo, a parlare di "squadrone" riferendosi ad altre società che magari hanno vinto meno, Di certo c'è che spesso si dovrebbe pagare il biglietto non tanto per assistere alla partita, quanto per godersi lo spettacolo sugli spalti, specialmente in tribuna, quando puntualmente, dal 15' del secondo tempo, si muovono le folle per suggerire sostituzioni, consigliare acquisti e auspicare esoneri. Perchè "chist nun capisc nient" o "stu gol u facev pur ij". In fondo è il bello di Salerno e di tutte le piazze passionali...

Redazione Sport