Bari, il giorno più triste: il calcio sparisce dopo 110 anni

Si ripartirà dalla C grazie alla fusione col Bisceglie. Decaro: "Giorno triste per la città"

Salerno.  

Una storia ultracentenaria giunta al capolinea. Nel giorno in cui il calcio italiano torna a scintillare con l'arrivo del pluricampione Cristiano Ronaldo, Bari precipita verso il baratro. Ieri è calato definitivamente il sipario su 110 anni di storia. Nessuna ricapitalizzazione, nonostante gli annunci e le voci di queste settimane, imprenditori che danno disponibilità e poi scompaiono. Servivano 3 milioni di euro per rilevare quasi il 70% delle quote, ma non se n'è fatto nulla. Anche se il debito, dalle indiscrezioni che circolano, ammonterebbe a circa 16 milioni. 

SI RIPARTE DALLA C

Evitata la serie D perchè la fusione con il Bisceglie consentirà di ripartire con la formula "A.S. Bari", dalla serie C. Un'escamotage per "saltare" almeno una categoria nel precipizio, ma è una magra consolazione. 

LIBERI TUTTI

Il terremoto avrà conseguenze devastanti anche sul patrimonio giocatori. Tutti infatti ora sono, di fatto, svincolati e liberi di accordarsi con altre squadre. 

IL SINDACO: "GIORNO TRISTE"

"Questo è un brutto giorno non solo per il calcio barese, ma per tutta la città. È il giorno di una sconfitta, che brucia mille volte di più di tutte le sconfitte sul campo. Ci abbiamo provato tutti a fare tutto quello che era possibile - le parole del sindaco di Bari, Antonio Decaro - . Ho provato anche io, forse andando oltre le competenze di un sindaco. L’ho fatto da responsabile di una grande comunità, l’ho fatto da cittadino e anche da tifoso. Ora però non bisogna mollare. Dobbiamo continuare con tutte le nostre forze a lavorare perché a Bari il calcio non finisca in questo pomeriggio di luglio. Non lo merita la città, non lo meritano i suoi tifosi".

Redazione Salerno