Il Consiglio Federale ha deciso: "No alla multiproprietà"

Ma la norma non sarà valida per i casi già esistenti

il consiglio federale ha deciso no alla multiproprieta
Salerno.  

“No alla multiproprietà”. E stavolta c’entra nulla la campagna realizzata a suon di slogan e striscioni dalla tifoseria della Salernitana. Il tema, infatti, è stato discusso ed analizzato dal Consiglio Federale che, tra i vari punti all’ordine del giorno, ha approvato anche quello legato alla norma “anti-Superlega” (impedita l’iscrizione ai campionati nazionali per i club che partecipino a competizioni organizzate da organismi privati non riconosciuti da UEFA e FIFA).

«Su proposta del presidente federale – si legge nel comunicato diramato dalla Figc -, il Consiglio ha deliberato di vietare le plurime partecipazioni di controllo da parte di un medesimo soggetto in ambito professionistico, anche nell’ipotesi in cui una società dilettantistica, controllata da un soggetto impegnato come socio di controllo nel professionismo, salga in Serie C».

Nei fatti, dunque, non sarà più possibile utilizzare lo strumento della multiproprietà che, in precedenza, consentiva ad uno stesso imprenditore di gestire due società, a patto che in categorie diverse.  «È stato stabilito un passaggio decisivo per chiarire che, da oggi in avanti, non saranno più accettate tali situazioni di conflitto», ha rimarcato la Lega Pro presieduta da Francesco Ghirelli. «Da tempo Lega Pro aveva sollecitato la situazione, denunciando più volte la necessità di vietare e interrompere un vulnus pericolosissimo per il calcio italiano».

La norma non avrà validità retroattiva e, quindi, non riguarderà quelle società come Salernitana, Bari e Mantova che, al momento, si trovano in questa condizione. Di certo, però, l’indirizzo arrivato dal Consiglio Federale appare molto chiaro e segna la fine di un’epoca.