Tensione a Salerno, offese alla figlia di Grassadonia

La Salernitana: «Una partita non può scatenare simili manifestazioni di violenza verbale»

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Salerno.  

A Salerno cresce l’attesa per Pescara-Salernitana. Ma, purtroppo, insieme alla passione e al calore, sta salendo anche la tensione. Nelle scorse ore ignoti si sono resi protagonisti di «comportamenti intimidatori ed offensivi» nei confronti della figlia di Gianluca Grassadonia, tecnico del Pescara. Il fatto si è verificato a Salerno, città di cui è originario l’allenatore degli adriatici.

A confermarlo è stata la stessa Salernitana che, con una nota diffusa pochi minuti fa, ha stigmatizzato e condannato «i comportamenti intimidatori ed offensivi messi in atto in queste ore da qualcuno nei confronti dei familiari dell’allenatore del Pescara Calcio, il signor Gianluca Grassadonia».

Il club granata ha ricordato a tutti che «una partita di calcio, pur se importante e decisiva, resta tale e non può scatenare simili manifestazioni di violenza verbale. Tutto deve restare nell’ambito della vicenda sportiva e sul rettangolo di gioco».

Non manca, poi, una vena polemica: «Purtroppo, questa è anche la conseguenza di un clima costruito ad arte per generare odio da personaggi di basso calibro che puntualmente pubblicano sul web false notizie. Ci risulta, infatti, da fonti certe che il signor Grassadonia nella sua conferenza stampa non abbia mai fatto alcun riferimento alla Salernitana né parlato della gara in programma lunedì. Purtroppo, mentre l’U.S. Salernitana 1919 compie il suo massimo sforzo per provare a raggiungere uno storico obiettivo e regalare un’immensa gioia ai suoi tifosi c’è ancora chi infanga il nome del club e della città con manovre subdole ispirate da interessi meramente personali».