Caramanno: "Lavori all'Arechi per uno stadio all'inglese"

"Via reti da dietro le porte, non mi dispiacerebbe.La squadra resterà in buone mani,ne sono certo"

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Salerno.  

«Alla fine ci ritroviamo nell'Olimpo del calcio in un momento di grandissima importanza anche per il calcio italiano, è bellissimo. Ieri sera stavo guardando la finale di Coppa Italia e ho pensato "ci siamo anche noi"» Così l'assessore comunale allo sport del comune di Salerno, Angelo Caramanno, a margine della premiazione per la promozione in seria A della Salernitana organizzata a Palazzo di Città.

«Ormai si è già entrati in un altro tipo di mentalità: abbiamo fatto un passo avanti e siamo nel calcio che conta, di eccellenza. Il progetto sportivo ha funzionato, i risultati di ieri sera sono la prova provata che a volte funzionano più i progetti sportivi che gli acquisti importanti. Noi abbiamo dei giocatori con nomi, forse, meno ridondanti di altri ma che hanno dimostrato sul campo di essere calciatori seri e veri. Ha vinto una squadra fatta di persone semplici, di ragazzi semplici, con un allenatore che è una persona semplice. Un uomo che ha trasmesso un senso di grande umanità al proprio gruppo. Hanno avuto dei momenti difficili in quelle 3-4 partite in cui non siamo entrati in campo, diciamocelo da tifosi. Poi dopo un po' ci siamo svegliati. La squadra ha combattuto e ha dato l'anima per Salerno, e per la città è una grande opportunità. La serie è stata conquistata e ora va salvaguardata a tutti i costi, perché una squadra di serie A deve stare in una città di serie A.» Aggiunge l’assessore.

«Per quanto riguarda la multiproprietà io sono certo che questa società, che alla fine ha avuto ragione su tutto, va detto, saprà tutelare al meglio e gestire anche questo momento successivo.» Continua Caramanno, che sull'Arechi dichiara: «La convenzione il Comune la fa con la Salernitana e per quanto riguarda lo stadio, essendo del Comune, è il Comune deve intervenire per una serie di aspetti. Perché c'è bisogno di uno stadio di serie A, ma l'Arechi è uno stadio di serie A. Non scherziamo. Ha soltanto bisogno di un po di maquillage, una rinfrescata. Certo, va modernizzato anche nelle aspettative e nelle prospettive, rispetto all'utilizzo globale ma abbiamo uno degli stadi più belli d'Italia. Poi ci sono fattori che dobbiamo verificare con la Questura, ad esempio reti dietro le porte che dividono il campo dalle curve. In molti stadi d'Italia non ci sono più. Ed è un'idea molto ingleseggiante che a me, come tifoso, non dispiace. Interventi di rimozione assoluta della rete indicano anche che si va verso un rapporto più civile rispetto alla squadra. »

«Penso che Salerno sia pronta alla seria A anche per come ha saputo aspettare la serie A, tra un piccolo momento di diffidenza, tanta scaramanzia e incredulità successivamente. - Prosegue l'assessore - La Salernitana sta entrando in serie A e la città si sta svegliando, iniziando a realizzare quel che è successo e che nessuno pensava potesse succedere.»

E infine, sulla multiproprità: «Oggi questa è la società e per quanto ci riguarda sta ragionando da società che fa la Serie A. Noi oltre a fare i tifosi dobbiamo ragionare anche con le carte e con le norme. Oggi la società è questa, ha vinto il campionato e che sta avviando un percorso di tutela del percorso. Sono assolutamente certo che chi ci ha portato in serie A farà l'impossibile affinché questa serie A rimanga e quindi la squadra sarà affidata in buone mani. Di questo sono certo.»