Tra le strade del centro storico di Salerno, stasera ancor di più, la salernitanità si tagliava a fette. "Odore" che solitamente si respira tra i vicoletti della città vecchia, imbattendosi tra antiche botteghe, famiglie storiche e tradizioni che si tramandano di padre in figlio. E che oggi per qualche ora ha riempito Largo Sedile del Campo. Il “vecchio” Largo Campo, tradizionalmente punto di ritrovo degli adolescenti nelle notti della movida, ha abbracciato migliaia di bambini bardati di granata, tramandando con un testamento spontaneo quella passione che all’ombra dell’Arechi ha più d’un secolo. Uno spettacolo organizzato dagli ultras del Centro Storico che hanno voluto dedicare la loro festa per la promozione in serie A della Salernitana alle future leve del tifo granata, quelle che la serie A non l’avevano mai vista.
A far da sottofondo, in una sorta di “scuola di tifo” le colonne sonore che hanno ispirato i cori della Curva Sud, molti dei quali nati negli anni Novanta: «E sai qual è la squadra del mio cuor», «Noi siamo i ragazzi di Salerno», «Noi della curva siamo i componenti, granata sosterrem’ fino alla morte». Il tutto intervallato da giochi, battimani e tanta, tanta armonia. «Pensate che un domani questi bambini indosseranno la maglia di Di Tacchio e non quella di Cristiano Ronaldo», ha sottolineato Luca “SpeakerUccio” Scafuri, che insieme ai ragazzi del Centro Storico, ha dettato i tempi nella Curva di Largo Campo.
Emozioni che hanno raggiunto l’apice all’arrivo dei calciatori della Salernitana. Francesco Di Tacchio, Gennaro Tutino e Julian Krostoffersen, insieme al team manager Salvatore Avallone, sono stati letteralmente travolti da un mare granata: dall’alto sono piovuti migliaia di palloncini e cartoncini bianchi e granata, mentre una scenografia dedicata a Peppe, Simone, Ciro ed Enzo ha ricoperto uno dei palazzi di Largo Campo. «Noi la serie A l’abbiamo dedicata ai nostri angeli», il messaggio di sottofondo accompagnato da un lungo applauso che, di certo, sarà arrivato fino alla Curva Sud del Paradiso. Dove la salernitanità è un marchio di fabbrica.
