Salernitana, Ochoa: A Salerno c'è tanta passione e si tifa solo per i granata"

Il leggendario portiere messicano si confida a Marca e parla a 360 gradi di presente e futuro

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Salerno.  

Il portiere della Salernitana, Guillermo "Memo" Ochoa si confida al principale giornale sportivo spagnolo: Marca. In una intervista a 360 gradi, il leggendario portiere messicano fa il punto su passato, presente e futuro. L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare al prossimo Mondiale. "Ma non per una questione statistica, sia chiaro" assicura Ochoa. "Se ci sarò, dovrà essere perché me lo sono meritato sul campo". Dovesse ottenere la convocazione e scendere in campo ai prossimi mondiali, Ochoa batterebbe un record difficilmente raggiungibile e praticamente impossibile da superare: quello di giocare in sei edizioni diverse dei Mondiali di calcio.

Eri in una situazione tranquilla all'America. Perché correre il rischio di questa nuova avveentura a 37 anni?

Le sfide mi sono sempre piaciute. Il cambio è stato impressionante. Salerno è una piccola città e volevo tornare in Europa. Qui si va pazzi per il calcio. C'è grande orgoglio per la Curva Sud e della sua passione unica per il club. Qui non si tifano Juve, Inter o le altre grandi: c'è solo la Salernitana. Siamo vicini a Napoli c'è tanta passione, si nota per strada, nei bar, ovunque. È un sentimento molto latinoamericano.

E com'è stato il suo arrivo in Italia?

Ero nella mia miglior squadra del Messico, l'unica in cui potevo stare. Oltre l'America non c'è nulla. Giunti al mondiale, il club tentenneva nel formulare una proposta e io dovevo pensare al mio futuro. Non potevo aspettare troppo. Dopo i Mondiali ho dovuto esplorare le alternative. Sono cresciuto vedendo la Serie A e non ho dubitato un attimo. Non volevo né fermarmi dopo i mondiali del Qatar né prendermi delle vacanze: non mi piacciono e non ne ho prese molte in vita mia. Ho parlato con il club (la Salernitana) e ho accettato. Starò qui per sei mesi e vedremo se fare un altro anno ancora. Per ora sono questi sei mesi. Per me si tratta di un sacrificio, sono venuto qui senza mia moglie e i miei tre figli.

Si era stancato dell'ambiente messicano?

Un poco. Quando sei un personaggio pubblico e hai successo, la gente ti riconosce per strada, ovunque. Il calcio messicano è molto passionale: ci sono 10 emittenti radio sportive, altri 10 programmi televisivi al giorno. Giocavo nell'America e nella Selección. Diventa difficile anche fare un giro. In Italia la mia vita è cambiata radicalmente. Qui è tutto meno intenso che in Messico, mi risulta più semplice scendere a prendere un caffé, mangiare fuori o andare al supermercato. Ho una maggior qualità di vita quando non sono in Messico.

Nota delle differenze tra il giornalismo messicano e quello europeo? 

Si certo. Basta vedere le dirette delle partite. La parte seria e professionale que si vede in Spagna e Italia non è la stessa del Messico. Qui (in Italia) ci si concentra più sul gioco e il calciatore. In Messico, per fare audience e vincere sulla concorrenza, si cerca di arrivare al messicano con argomenti relativi alla vita privata, al di fuori del calcio. C'è una grande distorsione.

Hai giocato in 19 fasi finali tra categorie inferiori e maggiori. E sei arrivato a 700 partite in club professionistici.

Non lo sapevo! Il cammino è stato lungo e sono passati molti anni dal mio debutto, a 18 anni, nell'America. La vita mi ha regalato delle partite incredibili e poter visitare tanti Paesi, e giocare tornei è stato fantastico. Però non voglio fermarmi: mi sento molto bene e voglio nuove sfide. Voglio lottare per esserci nel prossimo mondiale del mio Paese, con il Messico.

Sarebbe il suo sesto mondiale. L'unico giocatore nella storia a riuscirci

Non sarà semplice. L'età è quello, ma voglio provarci. Voglio dimostrare che l'età è solo un numero e voglio continuare a lottare per giocarmi le mie carte. Sarebbe molto bello per me essere l'unico con sei mondiali. Andrés Guardado si è ritirato dalla Selección. Rafa Márquez non è riuscito ad arrivarci, e poi ci sono Cristiano e Messi. È già bello essere nella lista di chi ha giocato in cinque Coppe del Mondo. La sfida non è semplice, ma sarebbe fantastico farlo per il mio Paese. Però, attenzione, non voglio che mi convochino solo per un dato statistico. Voglio conquistarmelo sul campo. Non so quando si possa ripetere un record del genere... Tranne nel caso si facciano i Mondiali ogni due anni.