Salernitana, sospiro Breda: la panchina non è più al sicuro

Il rendimento è fotocopia a quello di Martusciello. Preoccupano gli approcci al match

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Salerno.  

“Non è l’ora di trovare colpevoli ma di ripartire dalla reazione del secondo tempo”. Roberto Breda non cerca alibi, né chiede giudizi. La tagliola che pende sulla sua testa ormai da settimane rischia di abbassarsi. Il pari con il Frosinone è stato un colpo basso per la rincorsa salvezza della sua Salernitana. Il trittico di scontri diretti con Brescia, Carrarese e ciociari si chiude con appena due punti su nove. Un bottino insufficiente, ancora più allarmante se si analizza la portata delle prestazioni della squadra: approcci sbagliati, atteggiamento molle, la necessità di prendere prima lo schiaffo per poi scuotersi. A Brescia i granata erano stati salvati dal fuorigioco di Besaggio e dal palo colpito nel cuore del secondo tempo.

Se con la Carrarese non aveva portato i frutti sperati, la rimonta con il Frosinone resta l’appiglio al quale Breda si aggrappa. Eppure ora anche i numeri iniziano a voltare le spalle al tecnico trevigiano: il bilancio parla di otto punti in sette gare, frutto di due vittorie, due pareggi e tre sconfitte. La media parla di 1,14 punti a partita, insufficiente per centrare il discorso salvezza. Breda ha rendimento fotocopia di Martusciello (due vittorie, due pari e tre sconfitte), mentre per Colantuono parlano il solo successo con la Carrarese e i pareggi con Modena e Brescia prima di cadere rovinosamente con Sassuolo, Juve Stabia, Frosinone e Catanzaro. Resta forte la delusione, soprattutto negli occhi di Danilo Iervolino. Cesena rischia di essere già un esame decisivo.