Salernitana, psicosi retrocessione: Valentini parla alla squadra

Il rigore di Cerri, l'uno-due bianconero: segnali di una stagione amara. Ora la "finale" col Modena

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Salerno.  

Un colpo pesantissimo. La sconfitta di Cesena è forse la più dura da mandare giù dell’era Breda. Anzi, per la prima volta in stagione la Salernitana si è portata a casa non solo l’amarezza per il ko ma anche i segnali forti di una stagione che rischia di essere segnata. Se nelle altre uscite la squadra granata aveva fatto i conti con i rimpianti per prestazioni non all’altezza, la sconfitta del Manuzzi invece si porta dietro l’amarezza per gli episodi, per il rigore di Cerri all’83’ che rischia di essere un macigno.

Serve archiviare, ripristinare immediatamente sensazioni e speranze. Lo impone la classifica che parla di zona playout ad appena tre punti. La sfida con il Modena ha il sapore dell’ennesima finale stagionale. Così, dopo l’abbraccio della squadra riservato a Cerri, negli spogliatoi del Manuzzi i calciatori hanno incassato anche le parole del direttore sportivo Marco Valentini. Nessuna ramanzina, nessuna strigliata, solo l’orgoglio mostrato sul campo, la fame di una squadra battuta dagli episodi al termine di 90’ disputati faccia a faccia contro un Cesena in salute e col sogno playoff da coltivare in questo finale di stagione. 

“Lo stato d’animo è uguale per tutti. Serve metabolizzare, dire poche cose ma giuste. Conta soprattutto affidarci al lavoro. Questo non è il momento dei giudizi. Ora conta solo pretendere di più da noi stessi e ripartire forte. Lo sa bene la squadra e immagino che lo sappia anche la tifoseria. Non è finita, mancano dieci partite: possiamo farcela ma serve l’apporto di tutti”. Le parole di Roberto Breda nel post-partita. Ci sarà ancora il tecnico trevigiano sulla panchina granata ma all’Arechi servirà solo un risultato: vincere.