Una gioia, un urlo liberatorio. “Dopo che il pallone ha gonfiato la rete non ho pensato più a niente, mi sono preso solo l’affetto della Curva Sud Siberiano”. Lorenzo Amatucci resta il pilastro della Salernitana. Il mediano scuola Fiorentina è stato l’anello di congiunzione tra le quattro guide tecniche che si sono succedute in stagione. Martusciello, Colantuono, Breda e Marino hanno avuto un comune denominatore: ripartire da Amatucci in mezzo al campo. Il rendimento del mediano è stato sin qui sontuoso. Riferimento tattico, leader tecnico, architetto del gioco granata. Con il Mantova si è riscoperto anche match-winner: la conclusione dal limite allo scadere del primo tempo non solo ha infranto il tabù del gol nella prima frazione di gioco per la Bersagliera ma è stato premiato dalla Lega B come gol più bello della 37esima giornata.
Ora la salvezza
“Ora voglio godermi queste due sfide: giocare a Marassi sarà stupendo. Questo però non significa mollare sotto il profilo dell’intensità e della cattiveria”. Le parole in conferenza stampa dopo la sfida con il Mantova risuonano come un grido di battaglia. Marino ripartirà dal suo tuttofare, liberato dai compiti difensivi e con licenza anche di colpire. “Mi sono dato come input quello di provare ad essere più incisivo sia in termini di gol che di assist”. A fine anno il ritorno alla Fiorentina e la speranza della prima avventura in A. Ora però testa alla salvezza: Amatucci vuole continuare ad essere il leader.
