"Quattro mesi di divieto di trasferte e due partite casalinghe a porte chiuse: una sanzione spropositata, ingiusta e sbagliata per opporsi alla quale l’Amministrazione Comunale è chiamata a muovere passi ufficiali". Lo ha scritto in una nota il presidente della commissione Sport del Comune di Salerno, Rino Avella in merito al provvedimento del Viminale che ha vietato per 4 mesi le trasferte ai tifosi della Salernitana. "Porterò all’ordine del giorno della Commissione Sport di martedì 22 luglio la richiesta di impegnare il sindaco ad incontrare il Prefetto. Attraverso il massimo rappresentante del Governo in città dovrà quindi giungere al Viminale la protesta ufficiale del massimo esponente cittadino in nome e per conto dell’intera comunità. Salerno è culla di civiltà e i tifosi della Salernitana sono i figli di questa terra. E’ inaccettabile che si infligga una punizione enormemente sproporzionata rispetto ai fatti realmente accaduti. Se si accettasse questa condanna si accetterebbero implicitamente le sue motivazioni che addirittura attengono a “motivi di sicurezza pubblica e sono di natura preventiva”. Inconcepibile".
Contrarietà è stata espressa anche dal consigliere comunale Roberto Celano. "Esprimiamo ferma contrarietà rispetto alla decisione di vietare le trasferte ai tifosi della Salernitana, a seguito degli episodi verificatisi durante l’ultima gara contro la Sampdoria. Si tratta di un provvedimento sproporzionato e ingiusto, che finisce per colpire un’intera comunità di tifosi per il comportamento isolato di pochissimi facinorosi. La tifoseria granata, nel corso di questi anni, ha dimostrato in tutta Italia passione, calore e folklore, facendosi apprezzare per la correttezza e il rispetto degli avversari, delle istituzioni e delle regole. Migliaia di salernitani hanno seguito con orgoglio i colori granata invadendo pacificamente stadi e città, portando entusiasmo e senso di appartenenza", le parole dell'esponente di Forza Italia.
"I fatti di Salernitana-Sampdoria, seppur assolutamente ingiustificabili, non hanno, tra l'altro, generato situazioni di pericolo. È apparsa, piuttosto, una protesta simbolica di pochissimi tifosi anche esasperati di fronte a una gestione sportiva che ha suscitato sgomento e indignazione. Sanzionare l’intero tifo organizzato con un divieto generalizzato è una misura miope, che non fa distinzione tra chi ama lo sport con passione e chi, eventualmente, eccede. Le responsabilità vanno accertate puntualmente, non scaricate su una tifoseria che ha dato, nel tempo, prova di maturità e civiltà. Chiediamo dunque che il Sindaco e la Società impugnino questo provvedimento e si facciano portavoce delle istanze della città, tutelando l’onore di una tifoseria che ha sempre rappresentato con orgoglio e dignità Salerno in tutta Italia. Salerno non può accettare l’ennesima ingiustizia nel silenzio".
