Lucarelli a "Granatissimi": "Salernitana, quanti intrecci! Ora si può sognare"

L'ex bomber a Ottochannel: "Squadra di caratura, bravo Raffaele e...Iervolino! Per due volte vicino"

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Salerno.  

Un passato da allenatore del Catania e quella Salernitana accarezzata in più di una circostanza. Cristiano Lucarelli è intervenuto ai microfoni di Ottochannel nel corso della trasmissione “Granatissimi”: “La Salernitana andrà in un ambiente caldo, in uno stadio con una cornice di pubblico importante. Però i calciatori granata sono abituati a giocare all’Arechi e non credo che soffriranno l’ambiente etneo. Ovvio che non siamo nel calcio di vent’anni fa, non c’è più il Vestuti, eppure il fattore trasferta può incidere ma credo che la Salernitana abbia tutte le carte in tavola per fare la sua partita”.

“A Iervolino e alla società va dato un merito”

Per Lucarelli, nonostante la doppia retrocessione, c’è un aspetto che va sottolineato della gestione Iervolino: “Per simpatia ho sempre seguito la Salernitana anche negli altri anni e, dopo due retrocessione, una società che resta in piedi nonostante gli errori è segnale di una presidenza forte. Perché qualunque società sarebbe fallita dopo due retrocessione e Salerno ci è già passata per una delle pagine che resta sempre tra le più dolorose per la storia del club. Ora serve essere continuare ad essere mentalizzati su questo campionato, ricordarsi che contro la Salernitana per 38 partite ci saranno squadre che vorranno fare la partita della vita, calciatori che verranno all’Arechi per dare il massimo in uno stadio da sogno. Se la Salernitana avrà sempre le motivazioni che avranno le avversarie, allora varrà la differenza di valore. E passare da San Siro, dall’Olimpico non è facile: serve mentalità e questa squadra sta dimostrando di averne”.

“A Salerno c’è tutto per fare bene”

Cristiano Lucarelli promuove a pieni voti la Salernitana ed applaude Raffaele e Faggiano: “Se guardo la rosa granata e penso a tutte le individualità, a De Boer che ho avuto così come Frascatore quando vincemmo il campionato a Terni, sono tutti calciatori che hanno personalità e sanno vincere. Poi che non sia semplice e scontato assolutamente no, ma vanno fatti i complimenti a Raffaele perché dopo due retrocessioni è riuscito a ripartire, assemblare da zero una squadra nuova, anche con meno alternative rispetto a Catania e Benevento sta facendo benissimo. Faggiano? Sono sicuro che a gennaio avrà già scelte pronte da attuare. Parliamo di un dirigente bravo, che ha fatto un percorso importante a Parma con mio fratello Alessandro, conosce bene queste categorie e sa agire nelle piazze con blasone. Il mercato di giugno non è stato semplice perché c’erano calciatori con contratti onerosi da dover cedere e che sono stati venduti solo sul gong della finestra estiva. Però Faggiano si è destreggiato in maniera importante, riuscendo a far uscire calciatori reduci da campionati di serie A riuscendo in contemporanea a fare mercato in entrata”.

Lucarelli, quanti intrecci con Salerno!

Per l’allenatore toscano Salerno è una città speciale: “Mi sono accadute cose importanti per la mia carriera che mi legano a doppio filo con questa città. Ho esordito tra i professionisti a Salerno. Dovevo venire nell’anno della retrocessione dalla serie A alla serie B perché doveva venire Zeman. Aliberti mi convinse per sfinimento perché volevo lavorare con Zeman ed emergere. Poi Zeman sfumò e arrivò Cadregari. Nel frattempo arrivò Corvino a Valencia e mi convinse a tornare in Italia. Ora da allenatore ho iniziato il corso proprio a Salerno. Pagni voleva convincermi a fare l’ultimo anno da calciatore in C2. Avevo però 37 anni e per rispetto della piazza non sentivo però quel fuoco dentro e non volevo venire a Salerno a riscuotere la pensione e dare una pessima immagine. Iniziai ad allenare con il Parma Under 17 e vinsi il campionato e da lì la mia avventura in questo nuovo ruolo”.