La palla ferma sul petto. “Dove rotola il pallone, batte il mio cuore”. Ivan Varone, tra i calciatori più social del gruppo granata, suona la carica in casa Salernitana. Uno dei leader emotivi dello spogliatoio, come ammesso dallo stesso centrocampista lo scorso settembre nel punto stampa dell’Arechi dopo il rinvio della sfida con l’Atalanta Under 23, lancia messaggi importanti. In estate Daniele Faggiano aveva puntato sul “Puma” per il suo apporto in campo in termini di fisicità e personalità ma anche per la sua lunga esperienza in serie C, con lo status di centrocampista dai gol pesanti ma anche da promozioni importanti. E soprattutto per la sua grande abilità nel fare gruppo. Lo score parla di undici presenze, con appena 295 minuti disputati. Prima titolare nel 3-5-2 di Raffaele per poi perdere posizioni nelle gerarchie del tecnico anche alla luce dell’arrivo di Tascone e di un modulo camaleontico che ha spinto anche a cercare nuove soluzioni.
L’attesa per il derby
A Latina l’ultima chance dal 1’ con un impatto tutt’altro che positivo. Troppo pesante l’assenza di Capomaggio per dare ordine e disciplina ad una mediana che in terra pontina faticò e non poco. Ora la defezione di Tascone riapre i giochi verso la trasferta di Benevento. Aria di derby, lì dove servirà carattere e personalità. In caso di 3-5-2, con il posizionamento di De Boer in cabina di regia e confermando Capomaggio come mezzala, chissà che per il Puma non possa esserci una nuova chance. Servirebbe una prova maiuscola anche per allontanare i primi spifferi di un mercato di gennaio che in mezzo al campo porterà nuove risorse e soluzioni in più.
