“Dobbiamo non solo imparare a rispondere e a riprenderci dai disastri ma anche a prevenire e a mitigare i rischi nei limiti del possibile.”
Lo ha detto a Bruxelles Domenico Gambacorta nel corso della sessione plenaria del comitato delle Regioni con Chr?stos Stylianid?s, politico cipriota, commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi.
Gambacorta nel suo dettagliato intervento per il Gruppo Ppe, nell’ambito del dibattito con i membri, ho posto l’accento sull’importanza della prevenzione e sul ruolo di primo piano che rivestono le autorità locali nelle situazioni di crisi. Ma servono più uomini e risorse. Ed è altrettanto fondamentale una collaborazione interregionale che sappia dare risposte in modo rapido, flessibile e coordinato in caso di calamità naturali
“In Italia come sapete abbiamo registrato una tregua, fra il 2012 terremoti dell’Emilia Romagna e il 24 agosto 2016, quando il sisma ha devastato paesi appartenenti a quattro diversi regioni del centro Italia, con una sequenza sismica non ancora terminata. Basti pensare che il 30 ottobre del 2016 si è registrata la più forte scossa di terremoto degli ultimi 36 anni.
Quel sisma di 36 anni fa, riguardò la mia terra, la provincia di Avellino. Era il 23 novembre del 1980 e un terribile terremoto, provocò morte e distruzione, in Campania e Basilicata. Si registrarono circa 280.000 sfollati, 9000 feriti, quasi 3000 morti. Ci furono ritardi nei soccorsi, che in qualche paese, arrivarono dopo alcuni giorni. Fu invece straordinario, il lavoro di decine e decine di volontari che giunsero da diverse città. Ma quell’infausto evento, rappresentò un momento di svolta, determinando la nascita della Protezione Civile, che oggi in Italia ha raggiunto elevati livelli di efficienza.
Vorrei segnalare che tre giorni fa è stata pubblicata la legge 16 marzo 2017 numero 30 di iniziativa parlamentare, che prevede il riordino delle disposizioni legislative, in materia di sistema nazionale della Protezione Civile. Tale legge prevede l’organizzazione di un sistema policentrico che operi a livello centrale, regionale e locale. Prevede la promozione di un esercizio coordinato delle attività, ai diversi livelli di governo secondo il principio della sussidiarietà, la partecipazione e la responsabilità dei cittadini non solo con la pianificazione delle esercitazioni, ma anche attraverso la diffusione della cultura della Protezione Civile. Dunque si conferma la responsabilità chiave delle autorità locali e regionali che rappresentano la prima linea di risposta in situazioni di crisi. Necessitano però di essere meglio attrezzate con risorse umane, finanziarie, amministrative, tali da poter affrontare queste sfide in maniera più efficace.
Come abbiamo osservato, le catastrofi, non hanno confini e i loro effetti possono diffondersi da una regione all’altra, da uno Stato membro all’altro. C’è dunque bisogno di una collaborazione interregionale efficiente ed efficace che sappia rispondere in modo flessibile, rapido e coordinato alle sfide e ai disastri. E’ questa l’area in cui la Unione Europea può esprimere un chiaro valore aggiunto incoraggiando i vari livelli di governo dei diversi stati membri a collaborare il più strettamente possibile a beneficio di tutti i cittadini.
Sebbene siamo sulla buona strada – ha aggiunto ancora Gambacorta - molto ancora resta da fare soprattutto in termini di coinvolgimento del settore privato e di sviluppo di partenariati pubblico privato per la riduzione del rischio di catastrofi. Noi sosteniamo con forza la recente riforma del fondo di solidarietà dell’Unione Europea, della proposta della commissione europea di creare un nuovo asse prioritario con un tasso di finanziamento al 100% nel quadro delle priorità di investimento del fondo europeo di sviluppo regionale, considerando entrambe le azione come strumenti importanti, per contrastare gli effetti dei disastri naturali e come espressione di una tanto più necessaria solidarietà europea nei confronti delle regioni colpite da calamità ovunque in Europa. Ma per accelerare la ripresa delle zone colpite, occorre prevedere meccanismi che favoriscano il coinvolgimento delle attività produttivi, di beni e di servizi presenti sul territorio, al fine di sostenere l’economia delle aree interessate dall’evento calamitoso ovviamente e compatibilmente con la normativa dell’unione europea e con i principi vigenti, in materia di concorrenza.
I tragici eventi avvenuti in Italia hanno mostrato, quanto siamo vulnerabili di fronte ai disastri naturali. Occorre razionalizzare le misure di prevenzione delle catastrofi e le politiche di risposte. Dobbiamo essere pronti ad affrontare al meglio le emergenze a livello europeo con un reale coordinamento internazionale. La solidarietà come la prevenzione – ha concluso Gambacorta - sono un investimento a lungo termine, a beneficio dei nostri cittadini.”
Gianni Vigoroso
