"Mi sento all'ergastolo domiciliare"

Il calvario dei disabili in Campania. Da Ariano Irpino la commovente storia di Angelo

Ma è possibile che per queste persone, la vita deve essere ogni giorno una lotta?

Ariano Irpino.  

Buche, asfalto sconnesso e disomogeneo, marciapiedi inaccessibili, erbacce, rifiuti e auto perennemente in sosta selvaggia ovunque. Una situazione che dura da diversi anno e non scopriamo di certo oggi.

Per Angelo Meloro, finanziere in pensione 58 anni, invalido al 100% e tanti come lui meno fortunati, costretti a muoversi su una sedia a rotelle è un doppio calvario ogni giorno ad Ariano Irpino.

E’ capitato addirittura di rimanere bloccato con una ruota in una buca senza la possibilità di andare né avanti e né indietro.

Insieme a lui, abbiamo percorso il tratto che da Villa Caracciolo, attraversando Rione Martiri, porta alla località Perazzo, zona ad alto rischio, spesso teatro di incidenti e investimenti purtroppo anche mortali. "Se tutto va bene vado in ospedale, altrimenti, mi spediscono direttamete al cimitero."

Se ti abbandoni non vinci è il motto di Angelo, tre mesi in coma a seguito di una emorragia cerebrale, due interventi chirurgici e una grande forza di volontà. Ma è possibile che per queste persone, la vita deve essere ogni giorno una lotta?

Gianni Vigoroso