Spara ai ladri e uccide la moglie: può succedere ancora

Legittima difesa e pistole in casa. Un dramma simile si è già consumato in Irpinia.

La nuova norma non piace a nessuno. Nè ai duri e puri e neppure chi teme un far west. Ma davvero diminuiranno i furti in appartamento? Non pensiamo di no. Ecco perché...

di Luciano Trapanese

Ha disseminato la casa di trappole, allarmi. E ha deciso di dormire con un fucile accanto al letto. Troppe volte i ladri sono entrati a casa sua. Ora teme che accada anche di notte. All'improvviso sente un rumore. Arriva dalla cucina. Imbraccia l'arma e si avvicina silenzioso. Vede un'ombra, gli sembra minacciosa. Ha un attimo di esitazione. Solo qualche istante. Poi spara. Un solo colpo.

Così – diversi anni fa – un uomo ha ucciso sua moglie. E' accaduto in un paese dell'Alta Irpinia. Lei era di origine sudamericana. Quella notte era andata in cucina per bere un sorso d'acqua. Ma ha inavvertitamente toccato una delle trappole acustiche disseminate dal marito.

E' una storia lontana negli anni. Abbiamo dovuto scavare nella nostra memoria di cronisti. Ma è tornata a galla dopo l'approvazione della legge che consente di sparare ai ladri durante la notte. Una legge che ha diviso l'Italia. E soprattutto, non sembra accontentare nessuno.

Nè gli oltranzisti, quelli della linea dura (Lega, FdI con l'aggiunta dell'ultim'ora di Forza Italia): una legge a metà. Ritenendo evidentemente insufficiente il limite notturno per sparare a un ladro. E neppure chi teme che le modifiche apportate alla legittima difesa siano niente altro che un passo veloce verso il far west.

Ma cosa dice la nuova normativa? Sono aumentati i casi nei quali è possibile ricorrere all'uso delle armi. Qualsiasi reazione a una aggressione è da ritenersi legittima difesa, e si possono quindi usare pistole e fucili quando quell'aggressione si verifica “di notte” o “con violenza sulle persone o sulle cose”. Viene anche esclusa qualsiasi colpa per chi reagisce “in situazioni di pericolo attuale per la vita, per l'integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”. E infine, chi ha esercitato la legittima difesa e viene assolto in un procedimento non è tenuto a pagare le spese processuali e gli onorari degli avvocati sono tutti a carico dello Stato.

Voi cosa ne pensate? E' giusto armarsi e difendersi da soli? O ritenete che tenere in casa delle pistole sia semplicemente un rischio in più (non solo per i criminali)?

La “giustizia fai da te” è tipica della cultura americana (un retaggio, quello sì, del far west: e non c'è nota critica in questa osservazione). In Europa i cittadini hanno storicamente delegato allo Stato (con le forze dell'ordine), la tutela della sicurezza. Le legge approvata è davvero un via di mezzo. Un compromesso. E come ogni compromesso scontenta tutti.

Del resto non metterà neppure fine ai furti in appartamento (che oltretutto sono in drastica riduzione, nonostante la percezione generale dell'opinione pubblica dica il contrario). La stragrande maggioranza dei ladri entra in azione quando in casa non c'è nessuno. E fino a qualche anno fa – lo ricorderete – erano in auge le famigerate “bande del sonnifero”: narcotizzavano i padroni di casa e poi facevano man bassa di tutto.

L'idea di pistole in ogni casa comunque è inquietante. Liti in famiglia o questioni condominiali potrebbero facilmente degenerare. Senza contare che armi letali rischiano di finire nelle mani di minori o persone instabili. Insomma, ok, potrebbe essere un deterrente per i ladri (ne siamo sicuri?), ma forse mette ancora più a rischio la sicurezza di ognuno di noi. Sempre nel nome della legittima difesa...