Ridateci il nostro liceo: 400 studenti in marcia|VIDEO e FOTO

Marcia e sit-in degli studenti del liceo Mancini.

(Clicca sulla foto in alto e guarda il video. A fine articolo tutte le foto) Oltre quattrocento studenti in marcia. Sotto la supervisione di digos, polizia, carabinieri e vigili urbani.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

“Provincia e Prefettura contro la cultura”. Si alza alto il grido degli oltre quattrocento studenti, affiancati da professori ed alunni, che marciano per protestare contro la chiusura del liceo Pasquale Stanislao Mancini. Una marcia partita di fronte all’ingresso della scuola e culminata in Piazza Libertà. Dove in questo momento gli studenti sventolano striscioni e intonano cori di protesta. Dopo che ieri si è rivelato infruttuoso l’incontro fra la preside e i rappresentanti di Palazzo Caracciolo. Domani è atteso un nuovo confronto. (Clicca sulla foto di copertina e guarda il video. A fine articolo tutte le foto per le quali ringraziamo Nicola Adesso. Alle 14 tutte le interviste su Ottochannel canale 696 con la collega Paola Iandolo e le riprese di Orlando Matarazzo)

Non sono stati individuati edifici, pubblici e privati, per accogliere gli oltre milleduecento alunni allocati nella sede di via De Conciliis. La dirigenza ha espresso la volontà di richiedere un dissequestro immediato delle segreterie per consentire l'acquisizione degli atti.

Gli studenti chiedono a gran voce che che sia tutelato il loro diritto allo studio. E si dicono contrari alle ipotesi dei doppi turni e a eventuali cambi di sede da individuare anche fuori Avellino. Una possibilità che appare impraticabile. Lunedì è stato depositato dai legali della Provincia Pizza e Giarnese il ricorso contro l'istanza di sequestro che dovrà essere discusso in aula entro il dieci giorni. Il tribunale dovrà valutarne la bontà e stabilire l'eventuale riapertura della struttura. 

Il gip, Vincenzo Landolfi, per motivare il sequestro del Mancini, ha evidenziato  come la relazione del professore Petti descriva la necessità di incrementare il livello di sicurezza della struttura eseguendo alcuni interventi. Per il giudice, i responsabili della Provincia avrebbero dovuto verificare l’eventuale indispensabilità dei lavori menzionati nel documento e, in caso di evidenti rischi rilevati, sospendere l’attività didattica per tutelare la pubblica incolumità.