di Gianni Vigoroso
Un nuovo gioiello nel Rione Martiri. E venne il giorno dell’oratorio parrocchiale. Il complesso ricostruito nell’ambito della riqualificazione urbana del quartiere Martiri da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Gambacorta verrà benedetto e inaugurato domani, sabato 7 aprile.
La struttura comprende, oratorio, bocciodromo, campo polivalente e spogliatoi. La cerimonia è in programma alle 17.30 alla presenza del Vescovo Sergio Melillo, il sindaco Domenico Gambacorta insieme agli amministratori comunali. A fare gli onori di casa lo storico parroco di Rione Martiri don Costantino Pratola. Un vero e proprio gioiello che poche realtà un Campania vantano di avere. Per il quartiere è un ulteriore tassello importante dopo la realizzazione degli alloggi, un’opera di rilevanza notevole soprattutto per i giovani.
"Si è trattato di un percorso lungo e complesso partito nel luglio 2004, quando abbiamo tentato di intercettare un importante finanziamento. Un tentativo andato oltre ogni più rosea aspettativa: il progetto è risultato primo fra i comuni della Regione Campania, nella graduatoria del Ministero delle Infrastrutture nell’ambito della Misura “Contratto di Quartiere II”. A ribadirlo è il sindaco Domenico Gambacorta.
La storia
"E’ stato il finanziamento più consistente nel quinquennio di mandato. Sembrava una missione impossibile abbattere quei vecchi fabbricati realizzati nel 1930 per gli sfollati, poi usati quale campo di confino per i dissidenti politici ed infine utilizzati dai nostri concittadini per viverci. La resistenza ad abbandonare le “casette asismiche” è stata una delle difficoltà maggiori da superare. Il nostro primo ringraziamento, infatti, va proprio agli abitanti che ci hanno dato fiducia, hanno accettato le nostre rassicurazioni e ci hanno dato la possibilità di avviare una riqualificazione urbana ambiziosa. Un pensiero affettuoso va ad alcune delle persone anziane che non hanno avuto il tempo di entrare nei nuovi alloggi. Avremmo voluto fare presto soprattutto per loro. In questo decennio, le amministrazioni che si sono succedute, hanno fatto del loro meglio, tra numerose difficoltà, come detto. Intanto però rendiamo un servizio alle nuove generazioni che cresceranno in un Quartiere votato alla socialità, al viver sano e civile, lontano dal degrado, riammagliato al resto del territorio. Restituiamo all’intera Città un’imponente opera pubblica che, tra l’altro, in questi anni, ha rappresentato una notevole boccata d’ossigeno per un vasto indotto tra manodopera e forniture. Il nuovo quartiere è bello, “sostenibile, innovativo, aperto” e a misura d’uomo. La perseveranza, la professionalità e la determinazione di tecnici ed amministratori sono state ben ripagate da un risultato qualificante. A tutti loro il mio ringraziamento. Un ringraziamento speciale, infine, giunga agli operai che, con grande dedizione, hanno materialmente costruito il quartiere."
Il Quartiere ex “Martiri Vecchi” oggi
E’ il più bel quartiere di edilizia popolare mai realizzato ad Ariano Irpino. Sorge su una superficie di circa 16 mila metri quadri a nord-est della Città. L’ex Quartiere “Martiri Vecchi” oggi è sostenibile, innovativo, aperto. Grazie al “Contratto di Quartiere II”, un programma, secondo il protocollo d’intesa firmato da Regione Campania e Ministero delle infrastrutture per il recupero e la riqualificazione dei quartieri degradati, tesa a favorire l’integrazione sociale e l’occupazione, è stato realizzato un importante intervento di totale riqualificazione urbana.
L’intera area è pian piano risorta. Al posto delle fatiscenti “casette asismiche”, realizzate nel 1930 per ospitare gli sfollati a seguito del sisma, è stato edificato, attraverso tecniche costruttive innovative e all’avanguardia, un complesso abitativo elegante, privo di barriere architettoniche, con rampe ed ascensori, ricco di servizi, di accorgimenti tecnologici nell’ambito dell’isolamento termico, del risparmio energetico e della prevenzione sismica.
Non un semplice intervento di edilizia popolare in una periferia asettica, ma un “parco” a misura d’uomo nella logica dell’integrazione.
Un Quartiere autonomo, ma allo stesso tempo integrato dal punto di vista sociale, culturale e commerciale. Alle famiglie sono stati restituiti alloggi confortevoli in un ambiente circostante vivibile, dove poter ricreare quell’armonia di vicinato, basata sul reciproco rispetto, nel quale intessere le basi per una comunità coesa. Non solo urbanizzazioni primarie, ma anche edifici destinati ad attività comuni come il bocciodromo, l’oratorio, che saranno inaugurati domani, il centro sociale, l’asilo nido, la biblioteca, le botteghe e ampi spazi aperti per socializzare.
