Topi in via Imbimbo. Donna incinta colta da malore."Ora basta"

La protesta dei residenti

Avellino.  

di Simonetta Ieppariello

Protestano i residenti di via Imbimbo a rione Valle. Tra erba incolta, rifiuti ammassati, amianto nei prefabbricati nati per ospitare i terremotati negli anni ottanta, e mai abbattuti ma ancora densamente abitati, i cittadini minacciano di non recarsi alle urne per scegliere il nuovo sindaco. Si sentono abbandonati in quella parte della città, che sembra essere diventata da anni terra di nessuno. Guarda il servizio tv di 696 tv Ottochannel.

Oggi la riunione sul posto di Assocasa ha dato voce agli invisibili. In gruppo ci hanno scortato alla scoperta di come la periferia dimenticata sia diventata un covo di sporco e pericoli. Una signora al quinto mese di gravidanza è stata colta da un malore. Rosanna uscita sul balcone di casa per differenziare i suoi rifiuti si è imbattuta in un topo. “Mi sono sentita male. Ho avuto paura. Siamo esasperati - racconta -. Non possiamo vivere così. Chiediamo un intervento ad horas perché non siamo cittadini di serie B». La rabbia è tanta. C’è chi cerca di fare da solo, armandosi di buona volontà per ripulire le aree comuni.

«Lo facciamo per noi stessi, per i nostri figli e nipoti, che non possono vivere in questo degrado». Tra i drammi dei prefabbricati pesanti, ancora pieni di amianto quello del verde senza manutenzione.

«Molti di noi, racconta un signora, non possono aprire le finestre. Ci sono i rami di questi grossi alberi che ci entrano in casa. Quando piove temiamo il peggio. Pensiamo che possano crollarci addosso, da un momento all’altro». Senza contare che con l’arrivo del caldo la zona viene letteralmente invasa da insetti di ogni tipo. «Viviamo tappati in casa come topi. Nessun candidato ci venga a chiedere voti. Non crediamo più alle promesse di nessuno». Malcontento misto a rabbia attraversa il rione. 

«Da anni invochiamo soluzioni reali - commento Elio Amodeo, presidente di Assocasa -. Cinque anni della amministrazione Foti poco o nulla anno fatto. A pochi passi c’è uno dei mega complessi, pensati e voluti per dare case dignitose a queste persone. Tutto resta ferma al palo. Solo di recente ci sono state assegnazioni. Tutto accade a pochi giorni dalle elezioni. Quel che è reale è lo stato in cui vivono migliaia di persone, in case foderate di amianto da quasi 40 anni, che sono in realtà bare».

Una signora, esasperata, alza i toni e commenta amara: ho perso mio marito. E’ successo l’anno scorso. Qui in tanti si ammalano di cancro. Una incidenza notevole, su cui pesa il sospetto e la paura che sia colpa di questo maledetto amianto. La nostra sembra la cronaca di una morte annunciata. Siamo dimenticati da tutti».