Don Luigi e le contraddizioni delle periferie

La campagna della Cei per la solidarietà ai parroci: la Ferrovia un esempio in Italia

Avellino.  

Don Lugi Blasi è uno di quei parroci che ti ritrovi al fianco quando sei in difficoltà. Sempre.

C'è quando si tratta di aiutare una famiglia in difficoltà. C'è quando si tratta di scendere in strada per protestare contro la chiusura della scuola media del suo borgo, quella Ferrovia che Avellino ha imparato a conoscere per via dell'amianto e dell'Isochimica.

Ora è don Luigi a chiedere a tutti una mano. Da trent'anni alla guida della sua comunità parrocchiale, è diventato un simbolo di quella Chiesa che Don Sturzo voleva povera ma intraprendente. E da Roma, dal Servizio per la Promozione del sostegno economico della Cei (Conferenza Episcopale), che i parroci come don Luigi siano importanti se ne sono accorti fino a raccontarli in una campagna di comunicazione.

"Insime ai sacerdoti", si chiama l'iniziativa.

Le storie sono le testimonianze, la prova che aiutare, anche economicamente, la Chiesa, il tipo di chiesa che rappresentano le persone come Don Luigi, sia necessario, quasi un dovere da parte dei fedeli. Non a caso Don Luigi, in un corto girato insieme asi parrocchiani parte dalle periferie e dalle contraddizioni che, quotidianamente scontano. Ad Avellino la Ferrovia è uno degli esempi più eclatanti. Ma c'è Valle, c'è Picarelli, c'è San Tommaso. Zone precluse, delle quali fingono di interessarsi soltanto in prossimità di appuntamenti elettorali.

Per don Luigi e gli altri parroci delle periferie di Avellino un tam tam di solidarietà è ben speso.