Gennaro Passaro è memoria viva nel cuore di tanti. Fine intellettuale, instancabile ricercatore e catalogatore studioso, attento, preparato, metodico e scrupoloso, Gennaro Passaro nutriva quell’autentico culto per le fonti storiche che lo hanno reso figura cruciale degli studi di letteratura locale e non solo. Uomo mite, riservato restò sempre autentico. Ieri, nel circolo della stampa lo hanno ricordato amici e studiosi a quasi due anni dalla scomparsa. Un dibattito per ricordare l'incredibile lavoro e produzione di Passaro, grazie al quale è nata la biblioteca comunale del suo adorato comune di origine, Nusco.
Una vita, la sua spesa per la ricerca. Instancabilmente.
E lui, da convinto cristiano, si è lasciato guidare dalla sua fede nell’indagine storiografica, con la convinzione che ogni ricostruzione storica, che cerca onestamente e con la necessaria competenza la verità, è aperta a interpretazioni diverse.
“Gennaro Passaro prima di essere un professore studioso per me è stato un amico - ricorda il professore Fausto Baldassarre -. Il professore Passaro è stato un fraterno amico di tutti, perchè chi è amico della verità, è amico di tutti. Ha vissuto la sua vita nel nome della ricerca, come senso autentico della vita intera. Passaro era una persona di una grande onestà. Senza mai dimenticare quella sua straordinaria carità. Credo che tutti gli irpini debbano essergli grati. Come un imponente aratro lascia un solco profondo nei campi, lui come un aratro ha lasciato un lungo e profondo solco nei nostri cuori, di ricerca, studio, amore".
