Mercogliano, inveisce e minaccia i dipendenti comunali: assolto quarantenne

Il giovane padre pretendeva la tessera sanitaria dal Comune anziché all'Agenzia delle Entrate

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Mercogliano.  

di Paola Iandolo 

Pretendeva il rilascio della tessera sanitaria della figlia nata solo da pochi giorni dai dipendenti comunali, mentre l'ufficio competente era l'Agenzia delle Entrate. Pur di ottenerla ha iniziato ad inveire e ad offendere i dipendenti comunali di Mercogliano. Il giovane C.S. è finito a processo con le accuse di minacce e oltraggio a pubblico ufficiale. A distanza di quattro anni dai fatti il Tribunale di Avellino, Prima sezione penale, ha emesso la sentenza di assoluzione nei confronti del giovane padre, difeso dall'avvocato Danilo Iacobacci. Ad emettere la sentenza il giudice Sonia Matarazzo.

 Sempre secondo l’accusa, l’imputato avrebbe cercato di indurre alcuni dipendenti comunali a compiere atti contrari ai doveri d’ufficio, utilizzando espressioni offensive e minacce in presenza di altre persone. Stando alle accuse C.S. si sarebbe rivolto in modo intimidatorio anche nei confronti di un addetto non vedente del centralino comunale invitandolo "a recarsi fuori dall'ufficio in modo da spaccargli la testa". Il suo legale ha sostenuto che il quarantenne si era solo sfogato verbalmente. Tesi che ha indotto il giudice ad emettere la sentenza di assoluzione con la formula " il fatto non sussiste".