Ariano, Difesa Grande: "Verità e menzogne"

Netta contrarietà del Comune al livellamento del sito con biostabilizzato da Stir

La nota del Comune di Ariano Irpino a firma del sindaco Domenico Gambacorta e l'intervento del capogruppo del Pd Michele Caso...

Ariano Irpino.  

"Una legge dello Stato, votata dal Parlamento italiano all’unanimità, nel luglio del 2007, sancisce che «il sito di Difesa Grande è definitivamente chiuso».

Si tratta dell’articolo 3, comma 1 bis, del Decreto Legge 11 Maggio 2007 numero 61, coordinato con la legge di Conversione 5 luglio 2007, numero 87. Il medesimo articolo sancisce, altresì, che «non possono essere ulteriormente localizzati nuovi siti di smaltimento finale nel Comune di Ariano Irpino.

Basterebbe questo - scrive in una nota il sindaco di Ariano Irpino Domenico Gambacorta -  a chi ignora le leggi, per chiudere una sterile polemica pre – elettorale. Il Comune di Ariano Irpino, con dichiarazione a verbale della Conferenza dei Servizi indetta dalla Regione Campania, già ad Ottobre 2018 aveva dichiarato la propria assoluta contrarietà al livellamento del sito di Difesa Grande con l’utilizzo di biostabilizzato proveniente dagli Stir regionali.

In data odierna ha ribadito la netta contrarietà, esprimendo per iscritto parere negativo, costringendo l’Asi – Dev a proporre soluzioni alternative per la riconfigurazione definitiva della discarica.

La Regione - continua Gambacorta - ha pertanto rinviato a sessanta giorni per i necessari approfondimenti tecnici. Ribadiamo che nessun rifiuto, sulla base della legge sopracitata, potrà mai essere conferito a Difesa Grande e che l’obiettivo della messa in sicurezza, sotto il controllo della Regione Campania e dell’Arpac, resta prioritario per il Comune di Ariano Irpino.

Sarebbe auspicabile - conclude il primo cittadino arianese - che chi rappresenta le Istituzioni della Repubblica eviti la diffusione di notizie false e tendenziose e approfondisca leggi che sono state ottenute attraverso dure battaglie dalla comunità arianese."

Ha partecipato alla conferenza di servizi indetta dalla Regione Campania il capo gruppo del Pd ad di Ariano Irpino Michele Caso.

"La riunione non ha prodotto nessuna decisione operativa ed è stata aggiornata a sessanta giorni, per permette alla società Asi Dev di presentare un nuovo progetto che preveda, comunque il suo completamento e la copertura definitiva, con materiale che sia comunque compatibile e non venga considerato "rifiuto". Per il Pd diventa prioritario che la discarica venga messa in sicurezza, il prima possibile, nel rispetto delle norme e che si faccia chiarezza luce sui alcuni valori delle analisi riscontrati al di fuori della discarica."

L'ordinanza del 30 giugno 2006 emanata dall'allora presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, in materia di disposizioni urgenti di protezione civile, parla chiaro. Si da allora fu prospettata la soluzione Montaguto, accolta con soddisfazione dall' ex assessore provinciale all'ambiente Domenico Gambacorta. Una strada condivisa da tutti.

 Al fine di evitare maggiori pregiudizi alla grave situazione del contesto socio economico ambientale derivante dalla situazione di emergenza in atto nella regione Campania in materia di rifiuti, il commissario delegato per l'emergenza rifiuti nella regione Campania (da ora il commissario delegato) provvede. d'intesa con il presidente della regione Campania ed i presidenti delle province interessate, ad individuare le discariche di servizio localizzate nella medesima regione presso le quali conferire immediatamente rifiuti urbani e rifiuti speciali non pericolosi, anche tra quelle in fase di gestione post-operativa, a condizione che residuino volumetrie disponibili per l'ulteriore conferimento dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi, ed al fine di garantire la messa in sicurezza, avvalendosi, ove ritenuto necessario, delle deroghe previste dalle ordinanze di protezione civile in premessa citate con oneri a carico dei fondi commissariali. Per le discariche private il commissario delegato anticipa le somme occorrenti per i relativi interventi assicurandone il recupero presso coloro i quali sono tenuti, in base alla normativa vigente, a farsi carico dei relativi oneri. Ai fini della messa in sicurezza delle predette discariche, il commissario delegato puo' utilizzare i materiali inerti estratti dal piede della frana di Montaguto (Avellino), previa verifica tecnica dell'adeguatezza dei materiali geologici. 2. Il commissario delegato per l'emergenza rifiuti nella regione Campania, e' autorizzato ad individuare, anche al fine della loro ricomposizione morfologica. cave dismesse e/o abbandonate. per il conferimento di rifiuti urbani e rifiuti speciali non pericolosi in uscita dagli impianti di selezione dei rifiuti della regione. 3. Per le finalita' di cui al presente articolo, il commissario delegato si avvale dei prefetti delle province della regione stessa, che garantiscono la puntuale attuazione delle determinazioni commissariali. 4. Il commissario delegato propone al presidente della regione Campania modifiche del piano cave al fine di ridurre il volume dell'attivita' estrattiva nelle zone caratterizzate da un elevato impatto delle attivita' connesse al ciclo di smaltimento dei rifiuti. 5. Il commissario delegato e' autorizzato ad anticipare il 50% delle quote di ristoro dovute ai comuni sedi degli impianti del ciclo integrato dei rifiuti ai sensi delle disposizioni vigenti. 6. Il commissario delegato e', altresi', autorizzato a disporre il riconoscimento di quote di ristoro anche per i comuni confinanti con quelli che ospitano impianti in esercizio a fronte di oggettivi disagi subiti dai comuni medesimi in dipendenza dell'uso dei predetti impianti. La copertura di tali oneri e' posta a carico della tariffa dovuta dai soggetti conferenti.