"Era una discarica, da oggi amiamo la nostra Betania"

Monsignor Aiello celebra messa nel Parco Palatucci riaperto alla città.

Avellino.  

In principio era Campo Amalfi che ospitava gli sloggiati del dopo terremoto, poi nel 2001 il sogno del sindaco Di Nunno e la sua città-giardino, tristemente naufragata in una discarica-dormitorio per i senzatetto.

Oggi grazie al vescovo Arturo Aiello,  con appena un mese di incessante lavoro, si riallaccia idealmente un filo con Di Nunno. Il tempo sembra fermarsi a quel 27 gennaio di 18 anni fa. Parco Palatucci, almeno parzialmente, restituito alla comunità avellinese. Fiori, fontane, statue dove c'era solo erbaccia e sporcizia e tantissima gente che finalmente si riappropria di uno spazio pubblico. Stupita di come si possa riqualificare in così poco tempo un luogo altrimenti degradato e abbandonato.  

Monsignor Aiello ha voluto celebrare qui messa stasera come accadrà fino alla fine di agosto e nella sua omelia si rivolge al sindaco Festa che ha preso parte alla funzione: "Facciamo in modo che Di Nunno  idealmente ci possa ringraziare di quello che stiamo facendo. Da oggi questa sarà la nostra Betania, la nostra oasi di pace. Ci stiamo suicidando e stiamo uccidendo l'ambiente, e invece questi luoghi meritano più attenzione".

"Ritroviamoci qui per riposare, per riflettere, per fare arte, per essere comunità" - le parole del vescovo - quasi a ridare linfa a quegli alberi potati e rigenerati a nuova vita. Ora alle istituzioni e alla politica il compito di mantenere quest'oasi com’è, di completarla e di rendere l’eccezionalità normalità.