Avellino, visite turistiche? Senza bagni, trasporti o servizi

Dal Salento all’Irpinia, viaggio nell’incubo di una città inospitale

Avellino.  

Settanta i turisti in visita presenti in città per il week end. Tutti di Lecce e sono stati guidati in un percorso partito da piazza Libertà e che ha avuto tra le sue tappe la Dogana, la Cattedrale e la Cripta.

 A condurli per le strade cittadine, Barbara Matetich ed Emilia Bonaventura, entrambe guide turistiche abilitate, regolarmente dotate di patentino rilasciato dalla Regione Campania. Qualificate ed esperte, le due guide turistiche hanno descritto i luoghi presso cui la comitiva ha fatto tappa.

“Una guida turistica non deve solo sapere illustrare le notizie storico artistiche, ma deve anche sapere coinvolgere, improvvisare e avere la capacità di promuovere il territorio descrivendone le peculiarità e i prodotti tipici e della tradizione - spiega Emilia Bonaventura- Questo, per dire che una guida professionale deve avere un bagaglio di esperienze ed una visione sul patrimonio storico-artistico ed economico-sociale più ampia rispetto a chi  guida non è. Un modo per precisare in maniera inequivocabile che oggi, dopo i tanti danni subiti dal nostro patrimonio storico artistico, per cause di forza maggiore, non ultimo il terremoto dell’80,  siamo chiamate a compensare questi limiti con un alto livello di qualità e professionalità, se vogliamo attirare un numero maggiore di visitatori in una città, come la nostra, che potrebbe ridiventare cardine nella filiera per l’economia di tutto il territorio provinciale”.

E in meno di 90 minuti, le due professioniste hanno dovuto fornire il maggior numero di informazioni ai due gruppi di visitatori, che non hanno tralasciato nulla nell’apprendere le informazioni sulla storia di Avellino formulando diverse domande.

Un’occasione che riapre quesiti datati nel tempo sulla capacità del territorio di accogliere questo tipo di richieste. Sta di fatto che Avellino ha pesanti limiti: in alcuni casi, sconcertanti.

Partiamo dalla fruizione museale: nella nostra città è difficile, quasi impossibile, visitare i musei nel week end. Un’apertura di sabato e domenica sarebbe auspicabile, giorni in cui i visitatori viaggiano di più.

Si dovrebbero fornire maggiori servizi al turista, come facilitare l’uso del trasporto pubblico con titoli di viaggio validi giornalmente o per il week end. Incrementare la qualità dei servizi di trasporto privato, pensiamo ai taxi. Per esempio, non c’è una centrale telefonica unica di prenotazione.

Migliorare la fruizione dei siti di visita abbattendo le barriere architettoniche per i turisti a mobilità ridotta.

Allestire un sistema di servizi igienici pubblici che potrebbero servire anche ai cittadini, in modo tale da non mettere in difficoltà i gestori di locali pubblici.

Queste sono solo alcune delle problematiche che le guide turistiche si trovano ad affrontare quotidianamente quando accolgono gruppi in visita, senza contare gli imprevisti che vanno risolti al momento.

Eppure, qauesti professionisti hanno il polso della situazione, nei vari territori, possono diventare una risorsa preziosa per quelle amministrazioni attente e disposte a migliorare la qualità dei loro servizi, per i visitatori e per i cittadini.