Tumore bruciato con le micronde, il primato dell'irpino Cillo

Cancro al fegato. Il professore di Pietradefusi con la sua equipe ha pubblicato i risultati

La tecnica innovativa in laparoscopia che ancor oggi stanno attuando con esemplari risultati, porta a radicalità (uccide completamente le cellule tumorali) nella maggioranza dei pazienti, azzerando i noduli sul tumore primitivo del fegato.

Pietradefusi.  

Un nuovo primato nella cura. Un medico irpino orgoglio nazionale nell'eccellenza della medica italiana,che parla di un primato mondiale. L’equipe del Prof. Umberto Cillo, Direttore dell’UOC di Chirurgia Epatobiliare e Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, ha pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale "Journal of Surgical Oncology" il risultato di 815 procedure eseguite per via videolaparoscopica di termoablazione con microonde su 674 pazienti affetti da HCC. La tecnica innovativa in laparoscopia che ancor oggi stanno attuando con esemplari risultati, porta a radicalità (uccide completamente le cellule tumorali) nella maggioranza dei pazienti, azzerando i noduli sul tumore primitivo del fegato.

Una tecnica che, a spiegarla in parole semplici, consiste nel bruciare il tumore al fegato a microonde, sulla falsariga del forno di casa. I medici intervengono in videolaparoscopia, ovvero senza lasciare cicatrici, ferite e segni sul corpo: una telecamera è collegata a un monitor mentre sottili strumenti chirurgici vengono applicati e introdotti attraverso piccoli fori effettuati sulla parete addominale. Un primato mondiale: è di Cillo e la sua equipe la più alta ampia casistica di termoablazioni con microonde, la procedura mininvasiva che utilizza il calore localizzato per distruggere una massa tumorale epatica. Risultato? Una percentuale di sopravvivenza a 5 anni pari al 35.9%, il tutto in un arco temporale compreso tra il 2009 al 2016.
«Si tratta della più ampia casistica esistente in letteratura medica e scientifica», conferma il professor Cillo a capo dello staff composto da Enrico Gringeri, Alessandro Vitale, Francesco D’Amico, Domenico Bassi, Francesco Enrico D’Amico, Riccardo Boetto, Marina Polacco, Alessandra Bertacco, Daniele Neri, Patrizia Boccagni, Giancarlo Gemo, Nela Srsen, gruppo che negli anni ha consolidato la tecnica in laparoscopia che sta dando ottimi risultati.

Il professore Cillo la scorsa estate è stato premiato in Irpinia. Per lui il Tommariello d'Oro, tredicesima edizione.

 L’ambito premio quest’anno è stato assegnato al luminare della medicina, l’epatologo di fama mondiale Umberto Cillo, originario di Pietradefusi, al Rettore di Perugia, Maurizio Oliviero, nativo di Lioni, agli avellinesi Mario Bellizi dei vigili del fuoco, Gilda Ammaturo figlia del compianto commissario di polizia Antonio, ucciso dalle brigate rosse, al commissario dell’ Universiade l’irpino Gianluca Basile, e al parroco di Mercogliano, Don Vitaliano Della Sala.