Ciampi: "Sono vicino ai sindaci di Solofra, Montoro e Serino"

No al piano che destina 36 posti covid all’ospedale di Solofra con la chiusura di 5 reparti

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La battaglia in difesa dei territori

Montoro.  

“Ci sono  spazi  adeguati dove realizzare il reparto Covid  in alternativa a quelli indicati per Solofra dall’Azienda ospedaliera Moscati. Sono vicino ai sindaci di Solofra, Montoro e Serino  nella loro battaglia che non è una sterile difesa dello status quo, ma una proposta concreta per una razionale pianificazione della gestione dell’emergenza covid”.  Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Vincenzo Ciampi che ha partecipato al Comune di Montoro alla riunione dei sindaci che si oppongono al piano che destina 36 posti covid all’ospedale di Solofra con la chiusura contestuale di 5 reparti”.

“La situazione di partenza è la seguente - spiega Ciampi -: la Regione chiede al Moscati la disponibilità di 103 posti letto covid. Di questi 49 già esistono nella palazzina Alpi, 18 sono al reparto malattie infettive per un totale di 67 posti. I rimanenti 36 sono previsti - nell’ipotesi che contestiamo - al Landolfi di Solofra.

Ciò comporterebbe la chiusura di cinque reparti: Ortopedia, Chirurgia, Medicina, Ostetricia - Ginecologia, Pediatria, significa far morire il presidio che serve qualcosa come centomila abitanti su due province.

Le ipotesi alternative avanzate dai sindaci Vignola. Giaquinto e Pelosi che io condivido pienamente, prevede il reperimento dei 36 posti mancanti al Moscati o l’utilizzo in seconda istanza del Maffucci (dato che De Luca in dieci giorni apre gli ospedali, non vedo come non si potrebbe agire rapidamente anche qui).

E’ di tutta evidenza che accentrare in un unico ospedale la cura del Covid appare razionale. Di qui la proposta del Moscati. L’ipotesi residuale sarebbe disporre i 36 posti al terzo piano del Landolfi previa razionalizzazione dei reparti esistenti.

Azzerare un ospedale di grande valenza territoriale come quello di Solofra significa impoverire l’offerta del sistema sanitario. Le prestazioni essenziali vanno garantite anche in emergenza e l’emergenza non giustifica i ritardi di questi mesi. Inoltre il ridimensionamento o la chiusura del Landolfi comporterebbe un ulteriore intasamento delMoscati a cui anche la popolazione della Valle dell’Irno dovrebbe ricorrere”.