La Vita: "Non ci convince il biostabilizzato a Difesa Grande"

Correva il primo marzo 2004. Ariano non dimentica la grande lotta di popolo contro la discarica

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La Vita: "Bisogna ripristinare la legalità"

Ariano Irpino.  

Oggi splende il sole rispetto al primo marzo di quel burrascoso 2004 che Ariano e gli arianesi non potranno mai cancellare dalla mente. Nel 2024 saranno trascorsi 20 anni. 

La grande lotta di popolo contro la discarica di Difesa Grande vinta dalla gente, orfana in quei mesi bui di un'amministrazione comunale e della politica in generale. Tutti schierati in un una battaglia senza precedenti che oggi sa di storia. 

L’epilogo di una battaglia partita da lontano, dopo impregni disattesi e promesse non mantenute. Giorno e notte in strada, sfidando tutto e tutti, con grande coraggio e determinazione pur di difendere a denti stretti  la propria terra oltraggiata da una politica scellerata. Città sigillata in entrata e uscita, blocco di ogni attività, scuole chiuse e trasporti pubblici fermi. La comunità arianese mostrò da sola i suoi muscoli. Chi non ricorda la grande tenda e la roulotte al bivio di Villanova, tra fuochi accesi e presidi. Movimenti, gente comune, bambini, adulti, anziani, donne temerarie, parroci, una forza umana senza precedenti nella storia arianese, che riuscì a rispedire al mittente quei tir maleodoranti carichi di rifiuti.

Una storia infinita quella di Difesa Grande che ne ha viste di amare sorprese nel corso degli anni. Il 19 giugno 2007 un provvedimento scellerato e assurdo, riaccese la tensione ad Ariano Irpino. Napoli ginocchio, la Campania di nuovo in sofferenza affogata dai rifiuti, la discarica arianese pur essendo interessata da un'inchiesta da parte della magistratura, dovette purtroppo riaprire i cancelli, ma il calvario questa volta durò fortunatamente solo venti giorni dopo la forte presa di posizione dell'allora sindaco Domenico Gambacorta che riuscì a scongiurare il peggio.

E’ il 9 luglio 2007 alle 19.30 l’ultimo vero giorno di Difesa Grande con la chiusura definitiva di quei cancelli decretata dalla legge.

La beffa, un anno dopo a pochi chilometri, in quello stesso fazzoletto di terra di una vallata già violata. E’ Pustarza, a Savignano Irpino, uno dei territori più belli della Valle del Cervaro a doversi sacrificare ancora una volta per salvare Napoli. Una brutta pagina nera anche qui, con lo stato che agì contro stesso. Scontri, giornate ad alta tensione, feriti a colpi di manganellate, solo per un soffio la lotta non finì in tragedia. L’ambientalista Anselmo La Manna venne pestato al casello di Grottaminarda da poliziotti di ritorno da Savignano e diretti a Napoli.

Uno scontro oggi ancora acceso e un argomento di grande attualità, sollevato non a caso ieri dal consigliere comunale di opposizione Giovanni La Vita che fu uno dei principali protagonisti della lotta di popolo di Ariano. 

In primo piano il ciclo dei rifiuti che secondo La Vita  non può essere affidato, attraverso una sub concessione da IrpiniAmbiente alla De Vizia. E le perplessità sull'utilizzo del materiale biostabilizzato per le operazioni finali di messa in sicurezza della discarica di Difesa Grande: "Non è questa la soluzione che stavamo aspettando.

Sulla prima questione, Irpiniambiente doveva assolutamente ritornare sui suoi passi e revocare, in autotutela, la sub concessione al privato che sta gestendo in città il ciclo dei rifiuti.

Cosa che dovrà necessariamente avvenire. Bisogna ripristinare la legalità. E' anche vero che il sindaco ha inviato una lettera  a Irpiniambiente per il ripristino delle condizioni contrattuali, ma senza insistere più di tanto nella sua richiesta."

Subconcessione del ciclo rifiuti da Irpinia Ambiente a De Vizia che è stata fin da subito giudicata irregolare e seguita con la massima attenzione dall’amministratore  del Comune di Greci Carmelo Cicchella il quale in concerto con il collega di Ariano dell’assise comunale Giovanni La Vita ha dato avvio ad una serie di verifiche e richiesta di accertamenti indirizzate all’Ato rifiuti che dopo aver esaminato gli atti ha confermato la palese irregolarità dell’operazione entrata in vigore il primo dicembre 2020 con l’amministrazione in carica.

Sulla questione discarica infine La Vita ha aggiunto: "Invitiamo il sindaco a vigilare sull'andamento dei lavori che saranno portati a termine nello sversatoio. E' una vicenda sulla quale non abbasseremo minimamente la guardia."