Ucraina, profughi in aumento. Ma c'è anche chi torna in patria

A Campetto Santa Rita, a bordo del pullman con gli aiuti, anche Natalia e Ludmila

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Avella.  

Profughi in aumento in Irpinia. Il prefetto Paola Spena assicura: siamo al lavoro per trovare alloggi al momento sono quasi 300 gli ucraini registrati.

Iniziano ad essere numeri significativi e c'è la necessità anche di vigilare sulla solidarietà per non creare fenomeni speculativi e di sciacallaggio come ha precisato l'assessore regionale alla Sicurezza Morcone.

Nella mattinata intanto è ripartito alla volta di Leopoli il pullman con gli aiuti umanitari raccolti dalla Caritas diocesana di Avellino. A bordo anche donne che tornano in patria come Natalia e Ludmila. La preoccupazione è tangibile sui loro volti ma al tempo stesso è ferma la decisione, irremovibile, di tornare in patria, almeno provarci, per dare sostegno ai propri parenti e per, come nel caso di Natalia, riabbracciare anche il proprio cane.

Al Paladelmauro proseguono vaccinazioni e tamponi sui profughi. Ieri un altra quarantina si sono sottoposti allo screening sanitario. I numeri dei positivi finora sono contenuti, mentre sono alti quelli dei vaccinati. “Abbiamo fatto soprattutto prime dosi finora – spiega il dottor Matteo Tomeo – ma è giusto dire che temevano una situazione decisamente peggiore”.

Oggi, all'hub vaccinale, abbiamo incontrato Natalia e il figlio Dimitri, fuggiti da Vynnicia, città a duecento chilometri da Kiev. “Siamo stati ospitati da una donna che vive a Manocalzati, che ha dimostrato di avere un gran cuore. Anche lei davanti a quelle immagini tremende che passano in tv è rimasta colpita, emozionata e dispiaciuta”.